Vi parlerò di un bambino di nome
Archimede.
Un bambino di quattro anni che
frequentava l'asilo Comunale di... (il paese non ha importanza).
Dovete sapere che Archimede era
il più grande campione di STREGA COMANDA COLOR di tutto l'asilo.
Ogni volta che la maestra, la signorina
Pietropaoli, diceva "su bambini da
bravi, venite qua che
si gioca a STREGA COMANDA COLOR" Archimede era il
primo ad accorrere in modo da essere prescelto per stare sotto.
Lo divertiva un casino scegliere
un colore e inseguire gli altri bambini che, immancabilmente, finiva con
l'acchiappare prima che potessero toccare un oggetto del colore da lui
indicato.
La cosa strana, quasi
incredibile, stava nel fatto che
Archimede era piuttosto gracile
di costituzione e per nulla portato per la corsa.
Eppure, Carota Archimede (Carota
perchè rosso di capelli, le guance piene di lentiggini) durante le partite di
STREGA COMANDA COLOR non si lasciava scappare neppure una preda.
Tutte le volte che giocava,
catturava chiunque volesse, persino il velocissimo Arrigoni Giampaolo che
sarebbe divenuto campione italiano dei 110 metri ostacoli.
Quel pomeriggio, però, il
pomeriggio del 28 Aprile 19... (l'anno non
ha importanza), le cose non andavano bene come al solito.
Archimede aveva scelto nell'ordine
il rosso, il verde e il giallo e tutte e tre le volte non aveva catturato alcun
bambino.
Anzi, mentre inseguiva la sua
amica Paoletta, era scivolato su una buccia di banana buttata per terra da
Zuccotti Filippo (un cicciobombo di 94 chili pluriripetente: a otto anni frequentava
ancora la seconda asilo) ed era andato a sbattere con la capoccia contro uno
dei pali in ferro che sostenevano la più
grande delle altalene della Scuola Materna.
Dopo un attimo di stordimento
aveva ripreso la corsa, ma ormai Paoletta (e con lei tutti gli altri compagni
di gioco) si era messa in salvo.
Avreste dovuto vedere
l'espressione del povero Archimede in quella occasione.
Lui, Carota Kid, il più grande
cacciatore di STREGA COMANDA COLOR
di tutti i tempi, messo in ridicolo da un gruppo di
mocciosi di quattro o cinque anni.
Una cosa intollerabile!
Si fermò un attimo per riprendere
fiato e per riordinare le idee.
Cercò di concentrare l'attenzione
su quanto lo circondava : doveva chiamare un colore che fosse difficile ritrovare
negli oggetti e nelle cose più vicine agli altri bimbi.
.
Improvvisamente uno strano
sorriso gli rallegrò il viso.
Ora c'era!
Aveva scovato il giusto colore!
Aprì, leeentaaameeenteee, la
bocca e disse:
"STREGA ... COMANDA ...
COLOR ... ... BLU".
Come nelle precedenti occasioni
l'asilo si trasformò in un campo di battaglia.
Bambini che scappavano a destra,
a sinistra, di sopra, di sotto, in mezzo, sui lati, mentre il temibile
Archimede Zanaboni, con un'espressione che avrebbe spaventato pure il pirata
Barbanera, inseguiva prima uno, poi un altro, poi un altro ancora, nella
speranza di catturare qualche fuggitivo.
Le cose, anche questa volta, si
stavano però mettendo male.
Arrigoni Giampaolo si era salvato
toccandosi le stringhe dei suoi scarponcini di camoscio alsaziano.
Paoletta aveva abbracciato il
copricapo della statua del nano Brontolo.
Zuccotti Filippo teneva tra le
mani una carta, color blu, con la quale era confezionata l'ennesima tavoletta
di cioccolato alle nocciole che si apprestava a ingurgitare quel pomeriggio.
Pierino Zomegnan aveva appoggiato
con delicatezza le sue manine sul posteriore della minigonna blu della
signorina Pietropaoli che si era girata rifilandogli un ceffone terrificante
(il povero Pierino era entrato in rotazione sul proprio asse continuando a
girare su sé stesso per una buona mezz'oretta).
Archimede si fermò in mezzo al
cortile dell'asilo e, per un attimo, la Disperazione Assoluta
si impadronì di lui: non sapeva più chi inseguire.
Accidenti!
Di nuovo beffato!
Mentre pensava, sconsolato, che
avrebbe dovuto stare sotto per la quinta volta consecutiva, il suo sguardo
incrociò quello di una bambina ferma, immobile, distante da lui una decina di
metri circa. La fanciulla non stava toccando
nulla che fosse di colore blu.
Lei lo guardava e sembrava che
gli dicesse: "Vieni Carota, vieni a prendermi, così la prossima volta
toccherà a me rincorrere gli altri bambini e tu potrai riposarti".
Archimede non aspettò un secondo
di più, pronto a raccogliere un richiamo così allettante.
Corse verso la bimba (ma perchè
lei si stava portando le mani sugli occhi?) e, una volta raggiuntala, disse:
"Presa! Presa! Ti o presa, iè
iè!".
"No, non mi ai preso!"
rispose la fanciulla togliendo le mani dal viso "non lo vedi che io cio
gli occhi blu blu blu?"
Era vero.
Archimede si trovò di fronte due
fari (due lampioncini) blu che lo tramortirono.
La bambina, accortasi che Carota
Kid era fermo, impietrito davanti a lei, gli disse:
"Ei bambino, cosa ce? Non
stai bene? Mi dispiace che non mi ai preso! Perchè non mi rispondi?
Io sono Simonetta, Simonetta
Contardi, ma la mia mamma e il mio papà mi chiamano Simo! e invece il mio
findanzato, che cia sei anni fa la prima elementare e si chiama Ludovico e
mangia sempre il ciuingam, mi chiama
solo stellina bella! e poi quando Ludovico mangia tanta Nutella diventa ancora
di più dolce e mi dice che sono la bambina di più bella di tutto il mondo e mi
da un bacione sul nasino! io divento rossa rossa ma Ludovico mi dice che sto
bene con le guanciotte rosse e con gli occhi blu perchè sono come il colore
della maglia della squadra del Bologna! e tu bambino come ti chiami?"
"Aa aar chi iii ime eee
de" rispose balbettando
Archimede che poi,
velocissimamente, disse "adessoscappochemiscappalapipi`".
Carota Kid partì di filata, più
veloce di un razzo interstellare, in direzione del gabinetto che si trovava in
fondo al cortile (subito dietro le siepi del giardino della Scuola Materna).
Mentre correva sentiva il corpo
tremare e un peso sullo stomaco che gli rendeva difficoltoso il respiro.
Non riusciva a capire bene cosa
fosse: per la prima volta in vita sua provava una sensazione unica, sconvolgente, indescrivibile ...
* * *
Sono passati un po’ di anni da
quando Archimede giocava a STREGA COMANDA
COLOR con Simonetta e con gli altri suoi amichetti.
Da allora ha provato nuovamente
(seppur con intensità
minore) quella "indescrivibile sensazione".
Una sensazione, o per meglio dire
un sentimento, che i bambini un poco più grandi di Archimede usano definire
semplicemente amore.
19 commenti:
Mi è piaciuto tanto questo pezzo, Archimede! Diverso da tutti gli altri, come un amore è diverso da tutte le altre storie surreali di Buzzy. Mi fai provare una -benevola, sia chiaro - invidia BRAVO, BRAVO, ancora!
PS: L'invidia può essere benevola? Forse no, forse lo si dice solo per salvare la forma?;-)
la Lisistratica (in fibrillazione atriale)
Ahahahah, che fantasia! O c'è qualcosa di autobiografico, signor PNV? Comunque, la ringrazio. Non avevo mai capito in cosa consistesse quel gioco lì. Io non ci ho mai giocato in vita mia, sarà grave?
PNV, è fantastico!Da rileggere con calma appena possibile.
@Lisistratica
Non devi proprio essere invidiosa (i tuoi articoli sulla rivista di Sub sono lì a dimostrarlo ;-))
@Silver Silvan
Di autobiografico vi sono gli occhi blu della bambina (ma "indossati" da una bimba decisamente più grande).
Per il gioco direi di no, si sopravvive anche senza conoscerlo.
@Sefora Haboker
Grazie!
Sì, ok. Ma allora la strega che comanda i colori, chi è?!
Mi sono chiesta se si tratta di un altro scritto di Buzzati o Archimede, detto Carota Kid, vuole rappresentare PNV piccolo (che tenerezza!) mentre gioca all'asilo.
Bella la descrizione del gioco coi bambini che fuggono rumorosamente da tutte le parti alla ricerca dei colori e bella la descrizione dei sentimenti del piccolo Archimede, il suo orgoglio di essere il migliore a “Strega comanda color”, l’amore di bimbo nei confronti di Simonetta e, probabilmente, la delusione sapendo che lei è fidanzata con un bambino di prima.
@Silver Silvan
Domanda alla quale neppure Schopenhauer potrebbe rispondere: si figuri un povero nano :-)
@Sefora Haboker
No, è un racconto mio (la differenza con Buzzati è purtroppo evidente: magari scrivessi come lui).
In effetti Simonetta era già fidanzata.
Scusami, PNV, se ti parlo dandoti del ‘tu’. Perché vorresti scrivere come Dino Buzzati? Tu sei tu e devi scrivere come scrive PNV, con il suo modo di manifestarsi ed esprimersi diverso da quello di qualunque altra persona, con la sua particolare sensibilità, con quello stile che è originale in ognuno di noi proprio perché determinato da differenti esperienze di vita
Ti immagini se fossimo tutti uguali, o se tutti scrivessimo nello stesso modo? Che noia sarebbe il mondo! Mi dispiace per Silver Silvan che adesso mi bacchetterà, mi dirà che la infastidisce chi sparge consigli non richiesti, e va bene. Non userò la forma impersonale: ognuno migliori al massimo quello che ha e tu, PNV, di certo non hai da invidiare niente a nessuno. Io la penso così. Amen.
Non si monti la testa. Silver Silvan nel suo commento non trova niente da commentare. Non le dice proprio niente, il suo commento, men che meno per bacchettarla.
@Sefora Haboker
Mi sono espresso male.
Scrivere come Buzzati non nel senso di imitarne lo stile (ognuno ne ha, per forza di cose, uno proprio, a meno che non provi a scimmiottare quello di un altro), ma di avvicinarsi alla qualità della sua scrittura.
OK, PuroNano, avevo capito bene la tua frase, sono stata io a esprimermi male e a non farmi comprendere (come spesso mi accade), cercavo di dire che, nella tua originalità, la tua scrittura, che appare ben padroneggiata, è ad un livello ottimo, ed è adeguata ai contenuti, che sono interessanti. E potrei dire altro ma, per chiudere, dico solo: E vada Buzzati!Sefora
http://puronanovergine.blogspot.it/search/label/PuroNanoVergine%20e%20le%20donne
Ma è fissato, con gli occhi blu!
@Sefora
Grazie ancora per il bel commento.
@Silver Silvan
Complimenti per la ricerca (chissà: le due blu-protagoniste saranno forse la medesima persona? ;-))
La sua domanda mi ha indotta a chiedermi cosa intendesse per "occhi blu". Che razza di colore sarebbe? Così sono ricorsa a google e l'unico risultato accettabile è questo, secondo me. Gli occhi blu sono così, secondo me.
http://immagini.4ever.eu/data/674xX/persone/bambini/bambino-con-gli-occhi-blu-156894.jpg
Ma io, personalmente, non conosco nessuno con gli occhi di quel colore! Quindi non so risponderle! Non è che conosce la madre di quel pupo, per caso?
Studi!
http://it.wikipedia.org/wiki/Colore_degli_occhi
@Silver Silvan
Il colore è quello del bimbo (l'espressione però è diversa: decisamente meno inquietante).
Caspita, è bellissimo quel colore! Però si ricordi anche che ...
http://youtube.com/watch?v=AP0d66kkKQQ
Ahem, il bimbo è una bimba!
@Silver Silvan
Indubbiamente anche le gambe hanno un loro fascino.
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