Dal pub a casa sua è stato un attimo.
Dal soggiorno alla camera da letto, pure.
Il tempo di uno: “spogliati” e ho i pantaloni abbassati.
Gonna, mutandine e reggiseno gettati sul pavimento.
Mi invita a salire sul letto, allarga le gambe,
esplorazione della passera con la mia piccola lingua.
Gode.
Una volta.
Due.
Tre.
Al quarto d’ora la quarta.
“Siiiiii!!”, urla.
Mi prende la testa fra le mani, la tira verso di sé,
scivolo sul suo ventre, viso nelle mammelle, pisello nel “caldo rifugio”.
Quanto durerò?
La radiosveglia segna le 2 e 30… 2 e 40… 2 e 55… 3 e 18…
3 e 46… 4 e 24.
Vengo.
Due ore, o poco meno.
Non male.
Sorrido al timore smentito di un orgasmo anticipato.
Mi bacia sulla fronte congedandomi con: “E ora la grana”.
Eh, già.
Troppo facile.
Il dovere dopo il piacere.
“Ma no, cos’hai capito?” la sua frase blocca la mano che
sta aprendo il portafoglio.
“Tocca a me pagarti”.
Sono senza parole.
Raccolgo la somma, mano sulla bocca a mimare un ultimo
bacio, e mi allontano.
Non me l’immaginavo così semplice e fantastica: la mia prima volta.
Una bella ragazza, una scopata fenomenale, un pacco di
soldi che mi porto a casa.
Diecimila Linden Dollar, per la precisione.
4 commenti:
solo virtualità , dunque...che tristezza!
@S.
Esatto, solo triste virtualità ;-)
Per un attimo ci avevo creduto.. avevo già preparato la trombetta!
@Sara Scavolini
Grazie per la trombetta potenziale :-)
A pensarci, quando accadrà, se mai accadrà, sarà un evento da festeggiare.
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