Un prosciuttone Rovagnati.
Era il primo premio al concorso
di poesia, che non ho vinto.
Da allora, sono trascorsi
quindici anni, vado avanti a pane e mortadella (tolgo il pepe dalle fette prima di mangiarle).
D’altronde con dei versi
memorabili come quelli che (purtroppo per voi) leggerete fra poco, la
mortadella basta e avanza (però senza pepe sarebbe meglio, che star lì a speparla si perde del
gran tempo).
* * *
Pucci Pucci adorata
Cicci Cicci venerata
Luce dei miei occhi (inebriati
dalla Tua visione)
Chiedi
e ogni Tuo desiderio sarà ordine
per me
Nel tuo nome
compirò imprese strabilianti
Scalerò le vette innevate
dell’Himalaya
Ma senza ossigeno
La sola aria dei polmoni a darmi
l’energia
Attraverserò a nuoto la Manica
Ma non a stile libero
Cavalcando le onde con l’eleganza
di un delfino
Infilerò la testa nella bocca di
un temibile leone
Ma non uno qualsiasi
Sarà il Re Leone, a digiuno da
sei settimane
Pucci Pucci vezzeggiata
Cicci Cicci riverita
Chiedi
e ogni Tuo desiderio sarà ordine
per me
Pucci Pucci carezzata
Cicci Cicci coccolata
Chiedi
e io esaudirò
Chiedi
e io lo farò
Chiedi
e io risponderò
ma non ora, cazzo
che su Rai1 danno la Nazionale
2 commenti:
Un vero capolavoro. Rileggo.
@Aria
James Leopards sentitamente ringrazia :-)
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