domenica 25 ottobre 2015

Un pensiero triste che non si balla



La Tipa Alternativa mi allunga il bicchierino del suo caffé.
Io, come solito, devo esserle di “supporto” mescolandole lo zucchero.

Tipa Al.          Due giri in senso orario, uno antiorario, tre di nuovo in senso orario.
PNV                Più che mescolarti lo zucchero mi sembra di aprire una cassaforte.

Sorride.
Oggi è di “luna buona”.

Tipa Al.          Sai PNV, vicino casa mia hanno da poco aperto una scuola di ballo. Ci pensavo ieri sera. Mi è venuta una gran voglia di tango.

PNV              Ah, il tango! “Un pensiero triste che si balla”. In realtà a ballarlo non sono buono, però come musica mi emoziona. Ho alcuni CD del grande Astor Piazzolla.

Tipa Al.          Senti, e se ci iscrivessimo al corso?
PNV                (balbettando incredulo) N…. n… no… no… noi?
Tipa Al.          Certo, con chi sto parlando?

Alzo gli occhi al cielo.

* * *

PNV                Altissimo!

Dio                 

PNV                Purissimo!

Dio                 

PNV                Lev….
Dio                  La Boario Naturale, è l’unica acqua che bevo.
PNV               Non lo sapevo. Hai sentito cos’ha detto la Tipa Alternativa?
Dio                  Sì, perché?

PNV              Non so se ricordi, ma grazie a lei sono entrato nel Guinness dei Primati per il 2 di Picche più rapido nella storia dell’umanità: 1 minuto e 19 secondi. Ti sembra possibile che ora mi inviti a ballare il tango?

Dio                  E che c’è di strano? Non ti ha mica proposto una copula selvaggia. PNV, datti una mossa e accetta il suo invito.

* * *

Tipa Al.          Che hai da guardare il soffitto? Allora, al corso ci verresti oppure no?
PNV                Scusa, ero soprappensiero. Comunque va bene, affare fatto.
Tipa Al.          Meno male. Nei prossimi giorni vado a informarmi per gli orari e il costo poi ti faccio sapere.

Ci lasciamo.
Mentre torno alla scrivania mi sembra di vivere in un’altra dimensione.
Non cammino, ma volo, dalla felicità, a quattro metri e 18 sopra il cielo (1 e 18 ce li metto io, gli altri 3 me li presta gentilmente Federico Moccia).
Per il resto della giornata non combino più nulla.

* * *

La sera, il rientro a casa da mammà.

PNV                Mamma, mamma, ho una grande novità da riferirti!

Mamma          Hai deciso cosa mangiare stasera? Non mi hai ancora detto se preferisci le zucchine lesse o le carote crude.

PNV                Le carote, meglio le carote, ma ascolta la novità. Oggi una mia collega mi ha invitato a un corso di tango con lei.

Mamma          Tango? Con una donna? Sei rincitrullito? Ma lo sai il pericolo che corri? Vai a ballare con una poco di buono che aspetta solo questo per incastrarti.

PNV                Ma che dici? É una brava ragazza, se vuoi un po’ lunatica ed esigente con lo zucchero e il caffé, ma a me piace tanto. E poi non mi ha chiesto di sposarla, dobbiamo solo ballare insieme.

Mamma          La fai facile tu. Guarda che quando un uomo e una donna danzano insieme, se non stanno attenti, ci può pure scappare un figlio. Tu PNV sei nato dopo un ballo fra me e il babbo.

PNV                Un tango di Astor Piazzolla?
Mamma          No, la “Mazurca di Periferia” di Raoul Casadei.
PNV                Ora capisco tante cose.

Mollo mammà e mi ritiro in camera mia.
Prendo un CD di Piazzolla, lo inserisco nel lettore, traccia numero 4 (Libertango), mi posiziono di fronte all’armadio a specchio, fingo un’espressione alla Rodolfo Valentino e, non appena parte la musica, muovo deciso la gamba sinistra in avantiiii… SDONG!

* * *

Risveglio all’interno di un’ambulanza.

Mamma          Ma le sembra possibile ballare il tango sul parquet in legno indossando delle scarpe da tennis?

Crocerossina  In effetti è rischioso. La scarpa non scivola, la gamba si blocca, uno perde l’equilibrio e sbatte la testa contro lo specchio dell’armadio.

Mamma          Povera me, un figlio nano e per di più…
Crocerossina  demente. Ops, mi scusi, non volevo.

Mamma          Non si scusi. Lo stavo dicendo io. Nano e demente. Io, a quel Raoul Casadei lì, quasi quasi gli faccio causa.

* * *

La cicatrice sulla parte sinistra della fronte, ricordo dei 5 punti di sutura, sta proprio bene.
Fa molto macho argentino.
É quello che ci vuole per il corso di tango.

* * *

Centro Commerciale.
Ho acquistato un paio di pantaloni neri, una camicia nera, un gilet nero, dei mocassini neri con suola scivolosa (scarpe da ballo improvvisate).
Mi dirigo all’ingresso, al bancone Ufficio Informazioni.

Commessa     Buongiorno, desidera?

PNV                Salve. Ho appena comprato un completo per ballare il tango con la Tipa Alternativa. Scarpe, pantaloni, camicia, gilet, mi manca solo la brillantina da mettere in testa. Mi sa dire dove posso trovarla?

Commessa     (espressione stralunata) Ma lei è… pelato ?!
PNV                Lo so, ma un vero tanguero non può mica esibirsi senza brillantina.

Commessa     (voce impostata) L’agente Rizzotto della vigilanza è atteso all’Ufficio Informazioni. Livello 4, ripeto, intervento urgente, livello 4.

PNV                Scusi se insisto, mi servirebbe la brillantina.

Si avvicina un tizio in mimetica.

Commessa     (indicandomi) É lui. É lui. É lui.

Il vigilantes estrae un pistolone dalla fondina e me lo punta contro.

Commessa     É un nano pazzo, un demente pericolosissimo, la brillantina per uno senza capelli, ma è possibile, vuole pure ballare il tango! Rizzotto spara, ti prego, spara.

50 metri di corsa disperata per mollare la commessa e il rambo pistolero.
Una cicatrice sulla fronte fa molto macho argentino, una pallottola in testa fa molto funerale.

* * *

Rientro a casa da mammà.

Mamma          Cos’è quella roba lì?
PNV                Ho fatto il pieno all’ipermercato: il completo del vero tanguero. Mi manca solo la brillantina e poi…
Mamma          La brillantina? Se me lo dicevi prima!
PNV                Perché, ce l’avevamo in casa?
Mamma          Sì, poi l’altro ieri ho fatto le polpette e nel ripieno …
PNV                Hai messo la brillantina?
Mamma          Da quel sapore in più.

Corro in bagno.
Vomito ritardato di 48 ore.
Esco e mi rifugio in camera mia.
Dopo la vestizione da ballerino inserisco nello stereo il CD di Piazzolla, traccia numero 6 (Adios Nonino), mi posiziono di fronte all’armadio a specchio, fingo un’espressione alla Carlos Gardel e, non appena parte la musica, muovo deciso la gamba sinistra in avantiiii… SDENG!

* * *

Risveglio all’interno di un’ambulanza.

Mamma          Ma le sembra possibile ballare il tango sul parquet in legno indossando dei mocassini nuovi di pacca dalla suola superscivolosa?

Crocerossina  Sì, se uno fosse un tanguero provetto e non un nano cerebroleso.
Mamma          Cere… che?
Crocerossina  Demente, significa demente.
Mamma          Ah, volevo ben dire. Mio figlio è proprio un cerebrolesso.

* * *

La cicatrice sulla parte destra della fronte, ricordo dei 7 punti di sutura, sta proprio bene.
Fa molto macho argentino.
É quello che ci vuole per il corso di tango.

* * *

La Tipa Alternativa non mi allunga il bicchierino del suo caffé.
Questa volta l’ha preso senza zucchero.

Tipa Al.          Cosa sono quelle due cicatrici?

PNV                (sguardo da duro) Fa parte del kit del vero tanguero. 5 punti a sinistra, 7 a destra per un totale di 12 punti. Chiamami pure SuperNanoMacho.

Tipa Al.          (non raccoglie) Sono passata alla scuola di ballo.
PNV                Davvero? Allora hai chiesto per il corso di tango, gli orari, quanto costa?
Tipa Al.          L’altra sera c’era una dimostrazione di capoeira.
PNV                E che sarebbe?

Tipa Al.          Una danza brasiliana, troppo giusta. Ci sono questi tizi che si muovono e mimano una lotta fra di loro. Acrobatica. Da impazzire.

PNV                (dubbioso) Ah, certo. Deve essere proprio una figata. E il tango? Quando lo fanno? Prendono pure i nani al corso?

Tipa Al.          PNV, io mi sono iscritta. Settimana prossima inizio con la capoeira. Il tango se ci pensi è superato, qui ci vuole roba tosta, danza e lotta insieme. Muscoli e sudore, piroette, calci, combattimento.

PNV                (depresso) Ho capito. Vabbè, sarà per il prossimo corso.
Tipa Al.          Sei triste PNV?
PNV                Figurati, cosa dici, mai stato meglio. Ora scusami, ti devo mollare. Il lavoro mi aspetta.

Ci lasciamo.
Mentre torno alla scrivania mi sembra di vivere in un’altra dimensione.
Non cammino, ma striscio, anzi mi inabisso, sprofondo, 1 metro e 18 sotto terra (1 e 18 ce li metto io, Federico Moccia, fiutata la sconfitta, si è defilato).

Per il resto della giornata non combino più nulla.

Ho mal di testa.
Cerco di consolarmi pensando che in fondo, forse, è meglio così.
Il tango può essere pericoloso, molto pericoloso (le cicatrici sulla fronte sanguinano, gocce rosse a bagnare la scrivania).

Per quanto, pure la capoeira, con tutte quelle piroette, così innocua non…

5 commenti:

Cristina ha detto...

Se voleva proprio farsi i muscoli la Tipa Alternativa poteva venire a casa tua, a quanto pare quel parquet è peggio di una palestra.

Turz ha detto...

La tipa alternativa non fa per te, è troppo volubile...

PuroNanoVergine ha detto...

@Cristina
Il problema era convincerla a venire a casa mia :-(

@Turz
Condivido il commento, ma ai tempi l'amore (forse è una parola eccessiva, direi l'attrazione) mi annebbiava la mente.

G ha detto...

Ricordo che mio padre cambiò circa 10 paia di scarpe da ballo in 3 mesi, perché pensava che lo struscio della punta fosse un tocco di classe in più.
Poi mia madre gli ha tagliato i fondi.
Poi sono nata io (ma non dal ballo).
E adesso si consola guardando Richard Gere in Shall We Dance?, pensando che sarebbe potuto essere lui...

Caro Nano, molla l'Alternativa, che secondo me tra un calcio e un passo di capoeira, diventa ancora più Alternativa...!

PuroNanoVergine ha detto...

@G
Ammiro il perfezionismo di tuo papà (la ricerca del più piccolo dettaglio per migliorare la "performance" è degna di un team di F1 ;-)).

L'Alternativa nel frattempo ha pure preso la patente per guidare piccoli aerei (passano gli anni, ma il suo animo alternativo tale è rimasto).

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