sabato 15 febbraio 2020

Luce a Febbraio


È una fredda luce pomeridiana invernale che illumina uniforme l’estremità della banchina della stazione ferroviaria.
La osservo cercando un conforto termicopsicologico che non è in grado di donarmi.
È una fredda luce pomeridiana invernale che si riflette sul palazzo di recente costruzione sbocciato a fianco della stazione ferroviaria.
Colpisce i vetri delle finestre dei piani superiori e di rimbalzo si oppone al mio tentativo di osservare l’edificio grigiobianco emerso dalla terra non più di due anni fa.
Alzo il viso, indirizzo lo sguardo sulle finestre, la luce amplificata dalla rifrazione del vetro mi obbliga ad abbassare palpebre e capo.
Movimento provvidenziale perché nel riaprire gli occhi mi trovo di fronte i binari della ferrovia.
Visione tiepidoconfortevole.
La luce che cade dal cielo, prima di atterrare, attraversa la struttura in plexiglass che ricopre la stazione, passaggio obbligato che ne attenua la freddezza, ne accentua il colore giallo, donandole energia vitale, determinando al contatto con le traversine dei binari, coi sassi che dividono una traversina dalla successiva, un effetto chiaroscurale, che rasserena l’animo.
Un Caravaggio moderato.
Evoca la Vocazione di San Matteo, non alludendo, come nel dipinto, a una presenza divina, no, è un semplice effetto della Natura che sembra rivitalizzare le traversine, i sassi appuntiti, le poche secche foglie depositatesi sui binari.
Un Caravaggio moderato e interrotto dall’arrivo del treno, preannunciato dal suono della locomotiva, dal rumore della trazione elettrica, dalla sagoma dei vagoni che si riflette sui binari, sensazione visiva di una corrente d’energia che li attraversa rapida, obbligando le foglie ad alzarsi in volo prima di essere inghiottite dalla macchina d’acciaio, al pari della morbida luce solare che svanisce e della mia momentanea, labile, serenità in un primo pomeriggio d’un sabato invernale.

4 commenti:

Silver Silvan ha detto...

Wow, che meraviglia questa sequenza di sensazioni! Bellissima, veramente, mentre leggevo “vedevo”. E non ci crederà, ma proprio ieri guardavo i faretti a led a luce fredda e ho pensato che sono innaturali, voglio cambiarli. Fiat lux.

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Grazie, la descrizione di un ambiente non è il mio forte (devo forzarmi a farlo e non so con quali risultati).
Sono d'accordo sulla luce fredda dei led (però ci sono anche quelli regolabili che, volendo, possono assumere un tono più caldo).

Silver Silvan ha detto...

Si sbaglia, io la trovo decisamente ferrato per le descrizioni ed è anche una particolarità rara, di questi tempi: si é andata affermando la tendenza all’uso di frasi brevi, asciutte, un po’ all’inglese; da computer, insomma, taglia, sposta, incolla. Pensare che, invece, mi hanno sempre conquistato le descrizioni dettagliate: fenomenale la Wharton, per dire. Si alleni, c’è portato, secondo me.

Leggendo il suo post mi era tornata in mente questa canzone, quindi la metto qui, ci sta bene.

https://www.youtube.com/watch?v=GhOWGhGOz-4

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Mi allenerò :-)
Grazie per il link al brano, che non avevo mai sentito.

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