È
una fredda luce pomeridiana invernale che illumina uniforme
l’estremità della banchina della stazione ferroviaria.
La
osservo cercando un conforto termicopsicologico che non è in grado
di donarmi.
È
una fredda luce pomeridiana invernale che si riflette sul palazzo di
recente costruzione sbocciato a fianco della stazione ferroviaria.
Colpisce
i vetri delle finestre dei piani superiori e di rimbalzo si oppone al
mio tentativo di osservare l’edificio grigiobianco emerso dalla
terra non più di due anni fa.
Alzo
il viso, indirizzo lo sguardo sulle finestre, la luce amplificata
dalla rifrazione del vetro mi obbliga ad abbassare palpebre e capo.
Movimento
provvidenziale perché nel riaprire gli occhi mi trovo di fronte i
binari della ferrovia.
Visione
tiepidoconfortevole.
La
luce che cade dal cielo, prima di atterrare, attraversa la struttura
in plexiglass che ricopre la stazione, passaggio obbligato che ne
attenua la freddezza, ne accentua il colore giallo, donandole energia
vitale, determinando al contatto con le traversine dei binari, coi
sassi che dividono una traversina dalla successiva, un effetto
chiaroscurale, che rasserena l’animo.
Un
Caravaggio moderato.
Evoca
la Vocazione di San Matteo, non alludendo, come nel dipinto, a una
presenza divina, no, è un semplice effetto della Natura che sembra
rivitalizzare le traversine, i sassi appuntiti, le poche secche
foglie depositatesi sui binari.
Un
Caravaggio moderato e interrotto dall’arrivo del treno,
preannunciato dal suono della locomotiva, dal rumore della trazione
elettrica, dalla sagoma dei vagoni che si riflette sui binari,
sensazione visiva di una corrente d’energia che li attraversa
rapida, obbligando le foglie ad alzarsi in volo prima di essere
inghiottite dalla macchina d’acciaio, al pari della morbida luce
solare che svanisce e della mia momentanea, labile, serenità in un
primo pomeriggio d’un sabato invernale.
4 commenti:
Wow, che meraviglia questa sequenza di sensazioni! Bellissima, veramente, mentre leggevo “vedevo”. E non ci crederà, ma proprio ieri guardavo i faretti a led a luce fredda e ho pensato che sono innaturali, voglio cambiarli. Fiat lux.
@Silver Silvan
Grazie, la descrizione di un ambiente non è il mio forte (devo forzarmi a farlo e non so con quali risultati).
Sono d'accordo sulla luce fredda dei led (però ci sono anche quelli regolabili che, volendo, possono assumere un tono più caldo).
Si sbaglia, io la trovo decisamente ferrato per le descrizioni ed è anche una particolarità rara, di questi tempi: si é andata affermando la tendenza all’uso di frasi brevi, asciutte, un po’ all’inglese; da computer, insomma, taglia, sposta, incolla. Pensare che, invece, mi hanno sempre conquistato le descrizioni dettagliate: fenomenale la Wharton, per dire. Si alleni, c’è portato, secondo me.
Leggendo il suo post mi era tornata in mente questa canzone, quindi la metto qui, ci sta bene.
https://www.youtube.com/watch?v=GhOWGhGOz-4
@Silver Silvan
Mi allenerò :-)
Grazie per il link al brano, che non avevo mai sentito.
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