L’effetto collaterale più importante causato dal passaggio
al digitale terrestre (a parte una fastidiosa testicolite al testicolo centrale
che non mi da tregua) è la scomparsa dei tre canali Rai: Rai1, Rai2, Rai3 (e in
aggiunta Rai News che, peraltro, ai tempi dell’analogico mi era precluso).
Non è che la cosa mi faccia molto piacere, visto che sono passati due anni dal cambio che avevo atteso con grandi speranze (mi si prospettava in teoria un nuovo mondo di fantastiche trasmissioni, beninteso non dovendo rinunciare al mondo che, fino a quel momento mi era, da teledipendente, così familiare).
Ripenso alla Legge che introdusse il digitale nel nostro paese, al suo ideatore, Maurizio Gasparri (lo so, “Gasparri ideatore” sa di ossimoro…) proprio ora che sto infilzando il pupazzetto che lo riproduce in sembianze solo in parte simili all’originale (il pupazzetto mostra un Gasparri intelligente, gli occhi vispi, lo sguardo sveglio): d’altronde come pretendere verosimiglianza da un oggetto acquistato per 99 cent al negozietto di cianfrusaglia cinese che ho sotto casa?
* * *
La mia testardaggine è inversamente proporzionale all’altezza.
Prima di ricorrere ad un antennista, con la certezza di
sborsare una somma in euro composta da un minimo di tre cifre, la prima delle
quali superiore al tre, ho provato a risolvere da solo il problema di ricezione
che mi ha finora impedito di vedere Mara Venier, Alessandro di Pietro, Massimo
Giletti e l’imperdibile Fabrizio Frizzi nello splendore del segnale digitale.
* * *
Sintonizzate i canali impostando “Germania” come paese di
appartenenza.
È la prima soluzione che mi si prospetta.
Non amo mentire, tanto meno al mio televisore, fingendo
una nazionalità non mia, ma l’alternativa è rinunciare all’adorata Georgia Luzi
ammettendo al contempo la personale incapacità tecnico-televisiva.
Seleziono quindi Germania, pregustando la riapparizione
della Georgia scosciata.
Dieci minuti di scanalamento del decoder col risultato di ritrovarmi
solo una ventina di stazioni memorizzate rispetto alle duecento della ricerca “Italia”
(in effetti si mantiene la proporzione “per un tedesco, dieci italiani”), venti
canali disposti in ordine casuale (ho rete4 al numero 17, canale5 al numero 11,
TeleNorba in pole position) e, quello che più conta, con Rai1-2-3 ancora
desaparecidos.
Inoltre, male non minore, il menù della televisione ha
scritte tedesche per me incomprensibili, un “Kanale werchen gesucht” che suona sinistro,
brividi lungo la mia schiena brevilinea, il timore di veder apparire sullo
schermo tv, nella magnificenza del 32 pollici, un categorico “Dekoder macht frei” mentre, sulle scale del
condominio, un rumore di passi dell’oca si avvicina interrompendosi minaccioso di fronte alla porta blindata di casa
mia.
* * *
Torno al rassicurante menù autarchico.
Passo dalla selezione automatica alla ricerca manuale.
Non più lo scanalamento indiscriminato, ma l’impostazione
puntuale da parte del nano-ricercatore di una frequenza ben precisa, la 205.5
Ora, alcuni di voi, con un master in “decodificazione
teledigitale” come quello conseguito dal sottoscritto, potranno obiettare che
la frequenza 205.5 (sulla quale la
Rai dovrebbe trasmettere il segnale dei suoi primi tre canali
oltre alle News) è già oggetto della ricerca automatica del decoder.
Per quale motivo impostarla manualmente dovrebbe portare a
un esito differente, positivo, rispetto all’impostazione predefinita?
L’obiezione è sensata, il problema me lo sono posto pure
io, ma credo che la risposta sia semplice (e spero corretta): il 32 pollici ipertecnologico,
munito di decoder di ultima generazione integrato, rendendosi conto di trovarsi
di fronte un utente smaliziato (con master in “decodificazione teledigitale”,
mi piace ribadirlo) non potrebbe che arrendersi all’utente suddetto
consentendogli di gustarsi, nello sfavillio dello schermo Full HD, un
abbronzantissimo Carlo Conti preserale.
* * *
Niente da fare.
Il decoder integrato, di fronte a un master in
“decodificazione teledigitale”, non si smuove di un millimetro.
Sarò pure smaliziato, ma rimarrò privo dello sguardo
angelicato di Federica Sciarelli.
Momento di sconforto poi… IDEA… anzi IDEONA… perché non
provare l’infallibile metodo Audiovision?
* * *
Profondo ottanta (inteso come decade).
Le mie nottate televisive erano allietate dalla visioni di
pornazzi a raffica trasmessi in alternativa da Telereporter o Telecapodistria
finché, non ricordo esattamente quando e perché, forse per colpa di una legge
che regolamentava la messa in onda di programmi per adulti, i pornazzi
sparirono, divieto assoluto di trasmetterli, al massimo ci si poteva spingere
solo su film v.m. 14 (in seconda serata) a base di docce, infermiere,
insegnanti, glorie guida, edvige fenech e laure antonelli cameriere smaliziate.
Prossimo al suicidio per mancanza di patonze “nature” e
penetrazioni compulsive, ebbi, in una notte di un caldo giugno del 1986, una
visione inaspettata: un pene proboscidale che inzuccherava una passera
cavernosa, orgasmo eruttivo del protagonista maschile, gemiti femminili che
neppure la Callas…
il tutto grazie a un canale semiclandestino comparso dal nulla: Audiovision.
I film erano proiettati il mercoledì dopo la mezzanotte,
annunciati da una annunciatrice (le annunciatrici di solito annunciano) mezza
discinta e mezza scorfano che ammiccava sbattendo delle ciglia troppo truccate.
Fin qui tutto bene: gaudio e giubilo del nano pippaiolo,
che poteva dare sfogo alle sue pulsioni ormonali da adolescente represso, solo
che, piccolo inconveniente, il segnale di Audiovision, proveniente da qualche
scantinato di periferia, era debolissimo, al pari dell’antennina stilo della
mia televisioncina in bianco e nero, al punto che, per poter ricevere i
programmi, dovevo impugnare con la mano sinistra l’antenna mentre con la destra
esercitavo l’attività masturbatoria, tenendo al contempo in bocca una cicca
fumante durante i due minuti e trenta secondi di godimento.
Se mollavo la presa con la sinistra, addio peni
proboscidati, passere cavernose ed orgasmi eruttivi.
* * *
Perché non provare con l’infallibile metodo Audiovision?
Mano sinistra sull’antenna e ricerca dei canali digitali.
Chissà, forse le tre reti Rai maggiori potrebbero
riapparire?!
Perché non provare, quindi, con l’infallibile metodo Audiovision?
Perché non provare, quindi, con l’infallibile metodo Audiovision?
Perché l’antennina stilo della tv in b/n è un lontano
ricordo: ora sarebbe alquanto difficoltoso tenere in mano un’antenna
centralizzata che sta cinque piani sopra il mio appartamento mentre sguinzaglio
il decoder digitale alla ricerca dei canali perduti.
* * *
Devo ammetterlo: sono sconfitto.
Da solo non ne vengo a capo.
A malincuore mi tocca chiamare l’amministratore di
condominio che, tempo di vacanze natalizie, mi risponde controvoglia, la sua
voce coperta dal rumore di sirene di navi, al largo del mare di Dubai, dove
l’amministratore sta spaparanzato placidamente, la panza pelosa sotto il sole
arabo, mentre assiste in diretta, sul suo televisore con decoder satellitare 32 pollici (32 pollici il decoder,
il televisore sfiora i 180) all’amichevole del Milan con l’Al-Alhi.
Si, si, non mi devo preoccupare, chiamerà appena possibile
l’antennista, che però non potrà intervenire prima del 15 febbraio, perché ora
è spaparanzato (la panza glabra sotto il sole del pacifico), sul suo yacht nel
golfo del Messico, mentre assiste in diretta all’amichevole del Milan con
l’Al-Alhi (da gobbo bianconero mi tocca chiedere aiuto a una coppia di
rossoneri sfegatati!), e comunque stia tranquillo, vedrà che tutto si sistemerà,
giusto in tempo per non perdere Pupo e il Principe di Savoia, per non dire di
Frizzi e Max Giusti, e io dico di sì, si, ok, non mi preoccupo, vada per il 15 e forza Milan, che
divertimento con El Shaarawy, ma sapesse la seccatura di pagare un canone per
non vedere una beata mazza, agognando uno sguardo della Sciarelli, una battuta deprimente
di Alessandro di Pietro, uno stacco coscia di Georgia Luzi, una permanente di
Giletti, un editoriale di Minzolini (a breve ritornerà), una dentatura della
Carlucci (a breve ridenterà), un effetto lampada del Conti Carlo, per non dire
poi di questo testicolo centrale pulsante, infiammato, che tregua non mi da.
8 commenti:
Ehi, io ho il problema contrario! Da più di un anno non vedo La7 e i canali Mediaset, ma vedo la Rai, tranne Rai5. Senta, potremmo scambiarci casa per ovviare al problema. Lei abita qui un mese e io abito un mese da lei, così potremmo avere una panoramica degna di questo nome della programmazione televisiva nazionale. Per i porno non garantisco, non mi sembra ce ne siano. Nel caso, mi faccia sapere, le rifornisco il frigorifero!
@Silver Silvan
Scambiare casa è impegnativo: partirei con uno scambio di televisori e, se non dovesse bastare, da lì a salire...
Per i porno mi salva internet.
Ma signor PNV, non serve a nulla scambiare i televisori! E' la ricezione locale, il problema. Quindi dobbiamo spostarci noi, non i televisori! E poi dove vuole salire?! Io abito al piano terra! Lei a che piano sta?
@Silver Silvan
Sto al piano sequenza.
Ah, interessante. Io sto. Al piano terra, ma ogni tanto sto anche al piano forte.
Kanäle werden gesucht, per la precisione.
@Silver Silvan
Basta evitare il piano inclinato.
@Turz
Mi mette ansia solo a leggerlo.
Sì, specie quello dell'indifferenza, immagino.
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