Se sono
giunto all’andropausa ancora vergine, come una bottiglia d’olio d’oliva
Carapelli (formato mignon), il “merito” è della mia maestra delle elementari.
Si era in seconda e la signorina De Ponti, l’orrenda
zitella che ci trasmise i rudimenti della conoscenza (lo so, è un clichè quello
della maestra brutta e nubile, ma giuro che la De Ponti si posizionava,
nella Scala di Trombabilità del Dottor Fuckerson, a metà strada fra il livello
“Trombala solo se ti sbronzi, coprendole
il viso deforme con una calzamaglia di lana“ e il livello “Piuttosto
che trombarla tagliati i coglioni”) oddio, mi sono perso, troppi incisi in una frase mi
provocano il voltastomaco (o è il ricordo delle guance butterate della De
Ponti?)
Ci sono.
Stavo
dicendo che la maestra ci interrogò sui verbi, volendo saggiare da un lato la
nostra capacità d’apprendimento, dall’altro la sua abilità nell’insegnamento.
A volte
però una semplice interrogazione è sufficiente per mostrarti quanto la perfidia
sia alla base dell’agire umano…
* * *
Voglio
dire, signora Maestra, non puoi chiedere ai gemelli Volontini, i secchioncelli
della classe, di coniugare il verbo Essere (Giulio) e Avere (Gianni) sapendo che per loro è una prova banale, che supereranno con un “Oplà”, senza sforzo
alcuno (la De Ponti
aveva un debole per G&G., immaginava che sarebbero divenuti
NotaioAvvocatoIngegnereProfessore. Mai avrebbe pensato di ritrovarseli come
ausiliari… del traffico… lungo Viale Padova, mentre le appioppavano una multa
sul parabrezza dell’auto per sosta vietata).
Voglio
dire, signora Maestra, non puoi proporre agli altri compagni di classe, dei
verbi ugualmente semplici: Bere per Franco Ferrari, Mangiare per Bruno Medici, Saltare per Elisa Righi, Avvelenare per Vito De Nunzio (quello di Vito potrebbe sembrare più
complicato, ma il De Nunzio a otto anni aveva letto una ventina di romanzi di
Agatha Christie, era cresciuto a pane e arsenico).
Voglio
dire, signora Maestra, dopo avermi chiamato alla lavagna, non puoi dirmi:
Maestra PuroNanoVergine,
per te ho pensato al verbo TROMBARE
PNV (svengo
cadendo in avanti come un pugile che ha incassato il KO definitivo)
RestoDellaClasse Ahahahahahahahahahahah
* * *
La De Ponti intuiva, o forse ne era sicura,
che un bambino nano, con un principio di stempiatura, l’espressione da cefalo
triste sul volto, avrebbe avuto scarse se non nulle possibilità di copulare nel
prosieguo della sua vita.
Fu
quindi un colpo basso, una vera bastardata, propormi, di fronte alla classe
intera, un verbo che suscitava già da allora nel sottoscritto una rassegnata
depressione (consapevole che nelle varie combinazioni di modi e tempi avrei
azzeccato il solo indicativo - condizionale presente “io tromberei” seguito da
un “ma, se, però, purtroppo, forse, NO”).
Da
racchia zitella quale era avrebbe dovuto provare empatia nei miei confronti e
non “vendicarsi su di me di un suo momento amaro” (Mogol – Battisti, Una
giornata uggiosa).
Per
onestà intellettuale non posso dare colpa dell’inossidabile verginità alla sola
De Ponti.
Dopo
l’interrogazione entrò in gioco la mia mente contorta, quella che di solito mi
impedisce di affrontare una prova qualsiasi se non ho raggiunto, nella fase di
preparazione della prova stessa, un livello di perfezione maniacale, che mi
garantisca un successo sicuro nel “momento della verità”.
Nel caso
specifico, l’instabile cervello mi suggerì che mi sarei potuto accoppiare con
un individuo di sesso femminile solo dopo aver imparato, perfettamente, la
coniugazione del verbo TROMBARE (per individuo femminile si intende, tornando
alla scala del Dottor Fuckerson, una donna di livello pari o superiore a “Non sarà Angelina Jolie, in giro trovi di meglio, ma
in fondo pure tu non sei Brad Pitt”).
Ricordo
a tal proposito un incubo che più volte mi perseguitò durante le tempeste
ormonali dell’adolescenza…
* * *
Mi trovo
a letto con Miss Mondo, entrambi ignudi, io le guardo le tette, lei mi
accarezza i maroni.
MissMondo PNV, che ne dici se trombassimo?
PNV (pensieroso)
MissMondo Allora non rispondi?
PNV Un
attimo, scusa.
MissMondo (impaziente) Dai, su, ci vuole così
tanto per una risposta?
PNV Congiuntivo
imperfetto.
MissMondo Coooooooosa?
PNV Trombassimo.
Congiuntivo imperfetto. Se un verbo finisce in assimo, essimo, issimo
è
congiuntivo. Da non confondersi col condizionale, che termina con arei, erei,
irei.
Miss
Mondo smette di sfiorarmi i testicoli, si alza dal letto, si riveste e se ne
va, salutandomi con:
MissMondo Un demente, un vero demente!
PNV Participio
presente, demente. Almeno credo.
* * *
Crescendo,
l’ossessione per la coniugazione dei verbi ha perso di intensità.
Il mio
psicanalista freudiano mi ha spiegato una teoria che parla di fase orale,
seguita da una fase anale, anticamera di quella grammaticale, che dovrei aver
superato da poco, dopo intensi studi sui testi di italiano, e di una conclusiva
fase vaginale (a scanso di equivoci, nella fase vaginale non userò il
fondotinta per imbellettarmi il viso, ma copulerò beato con procaci fanciulle,
lasciandomi alle spalle la mia verginità e il ricordo del viso deturpato dai
brufoli della signorina De Ponti).
* * *
Non mi
dilungo oltre.
Vi
lascio con la prova provata che la fase grammaticale è alle mie spalle nella
speranza che quella vaginale bussi fra poco alla porta di casa (apro la porta e
mi appare una scollatura sorridente…).
Non
potendo trasformare il post in un testo per l’insegnamento della grammatica,
tenuto conto che il post sarà pieno di errori grammaticali dei quali non sono
neppure consapevole, termino riportando alcuni esempi di coniugazione del verbo
TROMBARE.
E
allora:
Indicativo - Presente Io
trombo
Indicativo - Futuro Io
tromberò
Indicativo - Participio
Passato Io ho trombato
Imperativo - Presente Tromba!
Gerundio - Passato Avendo
trombato
Condizionale - Presente Io
tromberei
Congiuntivo - Imperfetto Se
io trombassi
Preservativo - Imperfetto Papà,
mi racconti la storia del goldone bucato?
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