lunedì 18 gennaio 2021

Gli o Le

Mi sembrava inverosimile che Ingrid, una quindicenne bionda, occhi azzurri, un bel fisico, una evidente somiglianza con Eleonora Giorgi, fosse interessata a me.

Marco, l’amico con il quale avevo più legato nella compagnia di ragazzi che si ritrovava ogni estate in Val di Susa, me lo confermò: “A Ingrid gli piaci”, con mia istantanea precisazione: “A Ingrid le piaccio”, e successiva contro replica di un Marco sorpreso: “E io che ho detto?”.

A prescindere dal pronome corretto, la soffiata dell’amico rafforzava il sospetto, dolce sospetto, di un’attrazione di Ingrid nei miei confronti.

Una ragazza che richiamava il prototipo della cheerleader da college invaghita di un nanetto di un metro e diciotto di brufolosa bassezza.

L’amore è cieco, pensavo, sorridendo felice e inebetito.

* * *

Un sabato mattina sento bussare alla porta della piccola baita che con mia madre affittavamo nei mesi di luglio e agosto.

Apro e vedo Ingrid in tutto il suo splendore, il sole alle spalle che riflette sui suoi dorati capelli, due fari azzurro intenso che mi osservano, una magliettina bianca aderente e una minigonna di jeans molto mini.

Mi saluta, chiede come sto, aggiungendo altre domande su di me, la scuola che frequento, su mia mamma, un susseguirsi di domande che nasconde, goffamente, un invito a limonare (o perlomeno sono io a dare un’interpretazione simile alla voce sussurrata della Venere che ho di fronte, al suo giocherellare con l’indice della mano destra nei capelli, alle gambe intrecciate che si muovono nervose).

Come ultima domanda Ingrid mi chiede di mio padre, stupita dice, di non averlo ancora visto.

È morto l’anno scorso” rispondo.

Ah ok...” un attimo di sospensione e “... le cose tristi meglio dimenticarle, a me non interessano”.

La considerazione della ragazza mi lascia di stucco.

Il Premio “Miss Insensibilità 1984” ha trovato la sua vincitrice.

Di botto scordo i capelli dorati, gli occhi azzurri, la bocca carnosa, il seno che spinge contro la maglia bianca aderente, la minigonna… ho davanti un ghiacciolo privo di empatia, che ha mostrato, unico pregio, senza fronzoli, in modo diretto, la propria freddezza.

Un gelo che spegne all’istante il bollore interno che era cresciuto nei pochi minuti di dialogo avuti con lei.

Devo tagliare al più presto la conversazione, mostrarle che a indifferenza subita sono in grado di rispondere con analogo disinteresse, prescindendo dagli ormoni che mi spingerebbero a soprassedere per non perdere un’occasione insperata di “hard lemon” con una dea irraggiungibile.

Rispondo a monosillabi alle domande successive di Ingrid (che musica ascolto, se faccio sport, se vado al cinema, la discoteca, sai ballare…) preparandomi all’invito che vedo maturare sulla sua bocca:

PNV, ti andrebbe oggi pomeriggio di andare giù in paese per fare quattro passi e berci una cioccolata?”

La vendetta offerta su un piatto: “Mi spiace Ingrid, verrei volentieri ma devo studiare grammatica, sono stato rimandato a settembre e sono indietro con il ripasso. Oggi mi aspettano i pronomi.”

Cioè?”

Roba, del tipo – A Ingrid gli piaci – frase sbagliata, quella corretta sarebbe - “A Ingrid le piaci – parlando di una ragazza si usa il le e non gli.”

No PNV, - A Ingrid non le piaci… più - questa è la versione giusta” seguita da un suo rapido dietrofront, le gambe svelte accumulano passi che la portano lontano da me. Osservo la mini ondeggiante, i capelli biondi che scendono poco sotto il collo, un’andatura stizzita da ragazza ferita, ferita sì, ma insensibile.

Chiudo la porta, rientro in casa, tolgo mentalmente in “non” e il “… più” dalla frase di Ingrid, rimane un “A Ingrid le piaci”, lo ha confermato pure lei, penso, sorridendo amaro. 

12 commenti:

Nia ha detto...

Tanta stima per il comportamento del brufoloso.

PuroNanoVergine ha detto...

@Nia
Grazie, ho dovuto forzarmi ma forse è stato meglio così.

Ingrid ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=oXMV2RBQwiY

CirINCIAMPAI ha detto...

Ah, se i giovini conoscessero il gran potere della semplificazione...
" A Ingrid piaci. punto." e tutti vissero (avrebbero vissuto, forse) felici e contenti

PuroNanoVergine ha detto...

@Ingrid
Oh Ingrid, che bello ritrovarti!
(comunque non ti promisi nulla ;-))

@CirINCIAMPAI
Di sicuro semplificare aiuta, ma sul felici e contenti non ci metterei la mano sul fuoco.

Silver Silvan ha detto...

Caro signor PNV, lei mi cade sempre sugli occhi È il suo punto debole, lo sa, si?

Silver Silvan ha detto...

Sugli occhi BLU, manca un aggettivo! Altrimenti, evoca immagini raccapriccianti di scivoloni su un occhio di vetro!

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Sì, gli occhi blu sono il mio punto debole.

Joanna ha detto...

Diciamo che un pezzo di ghiaccio è più sensibile di questa Ingrid, è peggio di un carciofo in quanto a empatia.
Il punto, tuttavia, resta un altro: "a Ingrid gli / le piaci".
Potrei svenire, si fanno ancora questi errori???
Buona giornata.

PuroNanoVergine ha detto...

@Joanna
Se ne fanno, se ne fanno (ci casco pure io).
L'insensibilità di Ingrid mi spiazzò (come dice Silver Silvan, gli occhi azzurri mi avevano portato a idealizzarne la figura).

Paola S. ha detto...

Ma perché usare il pronome in presenza del nome? :-D

Un errore che non sopporto davvero e che sento spessissimo è il "gli" usato al posto di "li": per esempio "li vado a prendere io" -> "gli vado a prendere io": ma perché?!

Quanto ad Ingrid, era una giovinetta immatura, perdonala: adesso che cosa fa? Com'è? Non sei curioso? :-D

PuroNanoVergine ha detto...

@Paola S.
Vero, il gli al posto del li è fastidioso.
Ingrid l'ho persa di vista, l'ho incontrata solo per le vacanze in montagna (qualche anno, molti anni fa).

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