venerdì 20 gennaio 2023

Appuntamento al Bar Nord

(racconto ispirato dalla città di Ipazia, descritta da Calvino ne Le città invisibili)

Ti dico che non viene, Sabrina è sempre puntuale! Non avrei dovuto invitarla. Me lo sentivo che mi avrebbe dato buca. Mi ha risposto di sì, ma dovevo capirlo che era un sì dettato dalla gentilezza, dalla buona educazione, per non oppormi un rifiuto diretto, che mi avrebbe ferito.”

Ma è in ritardo di soli 10 minuti. Le hai detto alle 6 e sono le 6 e 10. Si vede proprio che l’ami, che ansia che tieni!”

E chi sei, Sherlock Holmes? È vero, sono in ansia, sono anche deluso se proprio lo vuoi sapere, deluso dal suo darmi buca. Da qui a dedurre che abbia perso la testa per lei, ce ne corre! Cosa ti fa pensare che mi sia innamorato? Dai, dimmelo!”

Te lo si legge nello sguardo, caro il mio PNV. Completamente cotto. Toglimi una curiosità…?”

Non ti svelerò i segreti del mio cuore” nel dirlo, sorrido a Roberto, amico dai tempi delle superiori il quale, lo devo ammettere, ha compreso quello che provo per Sabrina.

Mi hai detto che questa Sabrina non è di Ipazia?”

No, è abruzzese, teramana, perlomeno so che suo padre è di lì, la mamma credo sia siciliana, ora onestamente non ricordo.”

Ok, ma almeno sa come funzionano le cose qui da noi?”

Intendi se è a conoscenza del fatto che ogni persona si trova in un luogo che è l’esatto opposto di quello dove dovrebbe trovarsi?”

Proprio quello.”


“Certo che lo sa. Ed è per questo che le ho dato appuntamento per le 18 al Bar Sud. Lo conosci?”

Eccome no, si trova esattamente dall’altra parte della città. Se ricordo bene in via dei Calamari.”

Sì, le ho detto Bar Sud in modo che lei ora, anzi dieci minuti fa, sarebbe dovuta comparire qui, i lunghi capelli cotonati biondi, gli occhi castani, la minigonna di pelle marrone con spacchetto laterale, l’andatura ancheggiante donatele dalle scarpe nere coi tacchi a spillo, mi avrebbe sorriso avvicinandosi, si sarebbe piegata in avanti, io seduto in estasi contemplativa, e mi avrebbe baciato teneramente sulla guancia, per poi sedersi e attendere l’arrivo del cameriere”.

E se si fosse scordata della nostra singolare caratteristica? Quante volte è venuta a Ipazia per incontrarti?”

Due, questa è la seconda” nella mia voce la speranza della correttezza dell’ipotesi di Robertoma come verificarlo per tempo? Se pure mi muovessi ora per dirigermi al Bar Sud ci metterei come minimo, traffico permettendo, una trentina di minuti. Non si è mai vista una donna che attende un uomo a un appuntamento, tanto meno per una mezzora abbondante.

Cerchiamo il numero di telefono del Bar Sud sulla Pagine Gialle e chiamiamo!”
“Sì, e che gli diciamo: potete per cortesia dirci se lì seduta da voi c’è una ragazza bionda, con minigonna marrone, scarpe nere coi tacchi…? Roberto, certe cose si possono immaginare in un racconto di fantasia, in un film, di sicuro non nella vita reale. Già me lo immagino il gestore del Bar Sud che controlla se Sabrina sia presente e gentilmente, al telefono, ne dà conferma a uno sconosciuto

Scusa. ma come puoi essere così sicuro di quello che indosserà?”

Me lo ha anticipato lei, ieri sera, al telefono. Sa che è un completo che mi fa impazzire. Lo indossava la prima volta che ci siamo incontrati, al compleanno di Rossella, una comune amica. Mi ha sgamato mentre le osservavo le gambe, ricordo il suo sorriso che rimproverava dolcemente il mio sguardo impertinente”

Allora è amore ricambiato!”
“E piantala!”

Non hai alternative. Alzati e corri da lei al Bar Sud, caro il mio PNV. Se è vero amore ti attenderà come minimo fino alle 7!”

E se mentre io corro da lei, lei dovesse arrivare? Vuoi perché in ritardo, vuoi perché si è ricordata dei luoghi opposti ipaziani e abbia lasciato in fretta e furia il Bar Sud, magari senza pagare, per raggiungermi? Sarebbe il colmo, io corro da lei e lei corre da me, due anime in pena mosse dal desiderio di vedersi e proprio per questo destinate a non ritrovarsi.”

Come sei tragico: in quel caso vi incontrereste a metà strada, centro città, davanti al Duomo. Pensa al romanticismo della scena: vi ritrovate nel piazzale della Chiesa dove, seduta stante, convolate a giuste nozze! Ahahah!”

Sei un cretino!” nel dirlo mi alzo dalla sedia di ferro smaltato del Bar Nord “Mi hai convinto, tento l’impossibile, raggiungerla all’altro capo della città. Ti chiedo solo un favore, Roberto…”
“Quale?”

Se per caso lei comparisse fra qualche minuto e non mi vedesse, puoi spiegarle il motivo della mia assenza e dirle di rimanere qui con te ad attendere il mio ritorno?”
“Ma certo.”

Senza approfittarne, però...” la mia frase è accolta dal sorriso malizioso di Roberto che ribatte con un:

Parola d’onore, PNV bello, parola d’ono…”

Non lascio terminare all’amico il giuramento, già le mie gambe atletiche picchiano ritmicamente sui sanpietrini della piazza che ospita il Bar Nord. Duecento metri mi separano dalla Spider rossa fiammante che mi porterà da Sabrina, nella speranza di vederla al Bar Sud, agitata e innervosita, le gambe accavallate e in movimento per sfogare l’ansia dell’attesa, a conferma che il suo non presentarsi sia frutto di un equivoco, lei teramana non abituata alle stranezze della mia terra. Se così non fosse meglio non compaia al Bar Nord, che non attenda da sola, nelle grinfie di Roberto, il mio ritorno. Potrei non trovare, in quel caso, nessuno dei due.

4 commenti:

Filippo ha detto...

Amo il modo di scrivere di Calvino (ha rinventato l’italiano) ma non sono troppo un fan dei suoi viaggi immaginari. Forse perché non amo la roba troppo immaginaria, sono un tipo da ‘slice of life’. Mi piacciono, comunque, i suoi saggi di critica letteraria, “Perché leggere i classici”, “Mondo scritto e mondo non scritto”, ecc. Gli amici si vedono nel momento della crisi, ecco un’occasione per testare la fedeltà di Roberto.

PuroNanoVergine ha detto...

@Filippo
Hai per caso letto il Calvino più "cerebrale", per esempio Le Cosmicomiche, Ti con Zero, Se una notte d'inverno un viaggiatore...?

Filippo ha detto...

Se una notte d’inverno un viaggiatore... me lo fecero leggere a scuola. Ricordo una sorta di struttura alla Sliding doors, può essere? Mi era piaciuto. Gli altri non li ho letti.

PuroNanoVergine ha detto...

@Filippo
Sì, un libro fatto di incipit di libri interrotti.
Geniale esperimento metaletterario.

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