Superato l’acquedotto
mancano poco più di cento metri all’ingresso nella stazione di Molebuscate.
Lenti a contatto incollate
al vetro, metà unto metà appannato, del finestrino del treno.
Nebbia assoluta.
Non mi curo della
visibilità prossima allo zero e scruto l’orizzonte ferroviario, come una
piccola vedetta astigmatica, indirizzando lo sguardo da falco sulle persone in
attesa lungo la banchina del secondo binario.
Placido, seduto su una
delle panchine in pietra ricoperte da graffiti, dovrei trovare il deretano
extralarge di Piergiuorgio.
Collo allungato all’apertura
porte per superare il berretto con pompon rosa del ragazzo africano che mi
siede di fronte e che mi ostacola la visione dei passeggeri che stanno salendo.
“Piergiuorgio,
Piergiuorgio.” alzo la mano destra, l’indice puntato verso l’alto, per
richiamare l’amico appena avvistato.
Piergiuorgio si muove verso di me
avanzando a fatica lungo il corridoio del vagone: il suo giubbotto nero
imbottito si comprime ad ogni contatto con le file di panche in legno che
ospitano al momento ancora pochi passeggeri.
Mi raggiunge ansimando.
Una goccia di sudore, mista al
gel che gli annega i capelli, scende in mezzo alla fronte per scomparire
all’ingresso della foresta nera sopraccigliare, in prossimità del terzo occhio
yogico.
“Ciao Filippo.” mi saluta
controllando a stento l’attacco d’asma che potrebbe stroncarlo.
“Buongiorno caro Pier. Prego, se
vuoi ti puoi accomodare.”
L’amico si siede a fianco del
senegalese, la pressione della cicciomassa fa vibrare la panca e il pompon rosa
dell’africano.
“Oh, che bello, un posto a sedere
senza fatica.” commenta Piergiuorgio in fase di
rilassamento.
“Sfido io, siamo sul locale delle
6 e 32. Stamattina Irma, la radiosveglia, dopo aver suonato, mi ha promesso che
a un’ora simile non lo avrebbe fatto mai più. Non credevo, ma pure le
radiosveglie hanno un cuore.”
“Dai Filippo, non farmela pesare.
Oggi ho il turno che inizia alle sette e mezzo, dovevo per forza di cose
prendere questo treno. Ti ho chiesto un piccolo favore, alzarti prima del previsto, è da ieri che
sento dei brividi di eccitazione, sapessi quello che mi è capitato, oh mio Dio,
a ripensarci mi si accappotta la pelle,
…”
“… chissà quale mirabolante
novità hai da svelare ?!” con sarcasmo interrompo il discorso sgrammaticato di
Pier.
“Mira ... cosa ?”
“Mirabolante. Vuole dire
straordinaria.”
“Si, si, straordinaria, proprio
straordinaria.”
“La Giornalaia ?” domanda
retorica la mia.
Escluse le vittorie della Juve
(reduce da un pareggio in casa con la Pro Camaldoli) l’unico argomento di
discussione di Piergiuorgio è l’universo femminile, negli ultimi dodici mesi
riassumibile nell’accogliente quarta di reggiseno dell’edicolante della
stazione di Molebuscate.
“La Giornalaia !! Non puoi
indovinare cosa è successo ieri mattina quando le ho chiesto una copia della
Gazzetta !?”
“Spero che sia qualcosa di
realmente inimmaginabile, una notizia che giustifichi i sensi di colpa della
mia radiosveglia. Ieri mattina … ?”
“… le chiedo la Gazza, lei
mi si avvicina e si aggiusta la camicetta scollata di seta bianca, poi si
sporge dal banco, mi da il giornale e intanto mi mostra un reggiseno a
balconcino, un reggiseno molto sessuale fatto col pizzo, che contiene a
malapena metà di tutto il ben di Dio che ha, e mi dice: per caso non le
interessa l’ultimo numero di Famiglia Cristiana ?”
“Scusa Pier, ma a Gennaio la tua
giornalaia preferita indossa solo camicette di seta semiaperte ?”
“L’edicola è dentro la stazione,
non ricordi ? E poi si scalda con una stufetta elettrica che tiene a fianco.”
“Ah, capisco. Però, per quanto
bello sia il panorama esibito, di mirabolante ci vedo ben poco.”
“Fammi finire. Mi chiede se
voglio Famiglia Cristiana e prima della mia risposta mi legge il titolo: -Intervista
esclusiva al Cardinale Tettamanzi-. Hai capito ?”
“No. E’ così sconvolgente
l’arcivescovo di Milano ?”
“Il cardinale non c’entra.
La Giornalaia mi mostra il giornale, da una scrollata alle poppe e mi ripete,
piano piano, il titolo:
- In-ter-vi-sta e-sclu-si-va
al Car-di-na-le TETTA man-zi.”
“Sei un povero pervertito,
Piergiuorgio.”
“Ma no, ti giuro che quel TETTA
non era mica buttato lì a caso.”
L’africano tenta di nascondere
l’imbarazzo dovuto al nostro dialogo.
Fatica sprecata: il suo pompon,
da rosa iniziale, è divenuto arancione.
“Non lo metto in dubbio.”
l’espressione del mio viso in contrasto con la frase pronunciata.
“Se solo vedevi lo sguardo
malizioso che mi ha lanciato !” Piergiuorgio vuole portarmi dalla sua
parte.
“Purtroppo non l’ho visto. Che
sguardo era ?”
“Hai presente le pubblicità dei
telefoni erotici ? Quelle ragazze mezze nude che ti sorridono e intanto si
accarezzano le mammellone per invitarti a chiamarle ? Ecco, la giornalaia
sembrava proprio una di loro.”
(pompon rosso vermiglio)
“Bel complimento che le fai,
Piergiuorgio. Un amore romantico il tuo. E Famiglia Cristiana ? Scommetto che
non hai potuto rifiutare la proposta di acquisto ?”
“E’ vero, lo ammetto, ho comprato
il giornale.”
“E stamattina cosa ti ha rifilato
?”
“Niente, il martedì è di turno il
marito.”
“Sei sicuro ? Non è che quel
cervo d’inverno del marito ha fiutato il rischio corna e ha rinchiuso la moglie
in cassaforte ?”
“Non pigliarmi per il culo
Filippo. Sono certo di avere fatto colpo su di lei.”
“Ti sei giocato quel piccolo
cervellino che madre natura ti aveva ingenerosamente donato, povero e innocente
Piergiuorgio.”
“La tua è solo invidia. Poi parli
proprio tu che da questa estate pensi solo alla verginella norvegese. Ma
Loredana lo sa della verginella norvegese ?”
“Non è una verginella norvegese.”
“Hai ragione. E’ norvegese e
basta.”
Il senegalese volta il viso verso
il finestrino: il pompon è granata.
“Piantala. Loredana non sa nulla
perché non c’è nulla da sapere. A Ottobre ci si sposa. Te lo ricordi, caro il
mio futuro testimone di nozze ?”
“Sarà, ma io prima di comprare il
vestito per il tuo matrimonio aspetto di vedere come va a finire con la verg …
con la norvegese.”
“Scusa Piergiuorgio, tutta questa
preoccupazione per la mia vita di coppia, per il futuro del mio matrimonio, ti
è forse venuta leggendo l’ultimo numero di Famiglia Cristiana ?”
L’immigrato si tappa le orecchie
con le mani, chiude gli occhi e china la testa.
Mentre abbassa il capo il pompon
si stacca dal cappello rotolando sul pavimento della carrozza: da granata si è
trasformato, nel frattempo, in viola penitenza.
13 commenti:
Piergiuorgio!!! Avrà mandato in tilt il suo corruttore ortografico, ma sono scherzi da farsi? Signor PNV, sbaglio o la vergine norvegese era uno strumento di tortura? Ora controllo.
Ahahahah, ho detto una cazzata, era la vergine di Norimberga! Vabbè, iniziava pure lei per nor-!
@Silver Silvan
Norvegese o Norimberga, poco importa :-)
Il corruttore ortografico insisteva nel corruggermi il nome, mandando me in tilt ;-)
come non importa? questa vergine mica è una stamberga! (e buon anno)
Infatt, lui le ripeteva spesso: questa, cara, non è un albergo.
@Anonimo
Poco importa per l'errore.
Buon anno anche a lei.
Silver Silvan
Non l'ho capita :-(
Certo, non l'ha capita perché è puro e pure vergine! Gioco di parole sul detto "Questa casa non è un albergo". Letto il commento precedente sulla vergine che non è una stamberga, ho immaginato un lui che ci tiene a sottolineare che non è manco un albergo. In un contesto in cui c'è persino chi se la fotografa, come questa, soprattutto.
http://en.gravatar.com/elisamad
Questa non è vergine di sicuro,, insomma. E anche se non dovesse avere un albergo, nella sua convergenza non parallela, vuole spacciarsi per tale e attirare nuovi clienti facendole pubblicità su Internet. Non mi chieda che razza di clientela attiri, una pubblicità del genere. Di sicuro, quelli che attira lei, non attirano me!
@Silver Silvan
Quando si dice il Destino.
Ho scritto un breve racconto, che posterò sul blog, dal titolo:
Le convergenze disaccoppianti.
Chissà, se lo leggesse la signorina in questione... :-)
Non si preoccupi, da quanto afferma non si cura di quelli che non la toccano. Ha le idee chiare, insomma. Non le interessa leggere, le interessa avere a che fare con quelli che allungano le mani. Veda un po' lei!
@Silver Silvan
Non vedrò ;-)
Mi sa che non si perde niente, visto il tipo!
grande! intendo il pompom autoregolatore! ;)
e dunque ti sposi?
io porrei la condizione di avere piuergiurgio accompagnato dalla felliniana giuornalaia... :)
@graziaballeb
No, non mi sposo.
E' molto più probabile che si sposino Piergiuorgio e la giornalaia felliniana ;-)
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