domenica 23 febbraio 2014

Sexotan


Fare sesso rilassa.

La conferma viene dal neurosessuologo giamaicano James “Big Bamboo” Powell, primario del Merry Penis Center di Kingston.

In pratica l’eccitazione sessuale innesca nel cervello una serie di reazioni chimiche che favoriscono la produzione di serotonina… bla bla bla…

Partendo dalle indicazioni del Professor Powell un medico genovese, nel luglio scorso prescrisse, come cura ad una paziente affetta da attacchi di panico, non il solito ansiolitico, ma bensì due “immersioni” settimanali (quello che i giornali non riportarono è che la prescrizione, sotto forma di consiglio suggerito a voce e non di ricetta scritta, diede vita a uno spiacevole equivoco. Il dottore, dotato di mimica facciale limitata nonché di scarsa capacità interpretativa, non trasmise alla paziente le “ “ che racchiudevano le immersioni. La donna, interpretando alla lettera il suggerimento e non sapendo nuotare, il martedì successivo alla visita, annegò al largo del porto di Genova. Morì agitata e agitandosi).

* * *

Torniamo a inizio post.

Il sesso è un ansiolitico naturale.

La notizia non può lasciarmi indifferente essendo il sottoscritto un nanetto vergine  che convive con l’ansia dalla nascita (anzi, per la precisione, ancor prima della nascita: per paura di venire al mondo tentai, ottavo mese di gravidanza, il suicidio usando il cordone ombelicale come cappio per impiccarmi. Fu il cesareo, purtroppo, a salvarmi).

Estratto a forza dal caldo utero materno le mie paure si manifestarono nel corso degli anni con crescente intensità raggiungendo il punto più alto durante l’adolescenza.

Un’emotività incontrollata, anche per situazioni di normale routine, mi provocava reazioni fisiche terrificanti. Qualche esempio: 

Evento            interrogazione scolastica.

Reazione        tachicardia, sudorazione, tremore, confusione mentale. 

Evento            permanenza in un luogo affollato (sabato sera, discoteca)

Reazione        tachicardia, sudorazione, tremore, confusione mentale. 

Evento            dichiarazione d’amore ad Alessandra, la “donna della mia vita” 
Reazione        tachicardia, sudorazione, tremore, confusione mentale, pisello barzotto.

(il pisello barzotto era, fra tutti, l’effetto collaterale peggiore, non all’inizio, nella fase di innalzamento, ma alla fine quando, a due di picche ricevuto, la discesa avveniva solo con il ritmico manovrare della mano destra, mentre ripetevo fra me e me il famoso mantra buddista:
“Alessandra, sei una zoccola, Alessandra sei una zoccola …”)

* * *

Crescendo (non in altezza, in età) i progressi furono minimi finché, stanco di affogare nell’apprensione cronica, dovetti mio malgrado usare un piccolo aiuto chimico: il LEXOTAN.

All’inizio ero dubbioso sulla sua efficacia ma col tempo dovetti ricredermi.

* * *

Una decina di gocce prima di affrontare un evento ansiogeno e lo spirito si rilassa all’istante, la calma prende possesso delle mie corte membra, le labbra sorridono, tutto appare più semplice, mi ritrovo protagonista di un mondo in versione “take it easy”, mi sento libero e bello (più libero che bello).
L’emotività sotto controllo.

Ovviamente in ogni cosa vi è un lato positivo e uno negativo, come insegna il buddismo ricorrendo al concetto di Yin e Yang (del tipo: Yin = Alessandra è una bella ragazza, Yang = però è zoccola)

Lo Yang del Lexotan è la dipendenza (venticinque anni di uso ininterrotto del farmaco lo confermano).
Dopo aver svuotato centinaia di boccette d’ansiolitico posso considerarmi a tutti gli effetti un intenditore, una specie di sommelier del bromazepan (è il principio attivo).
In cantina conservo una boccetta di Lexotan del 1988 (annata memorabile) da utilizzarsi solo in situazioni speciali.
Ad esempio…

* * *

Filiale numero nove della Banca del Divino Interesse.

Interno giorno.

Entro indossando un passamontagna e impugnando una pistola. 

PNV               Fermi tutti, questa è una rapina! 

Cassiera         (urlando) Oh, mio Dio, no, la prego non mi faccia del male, oh che paura, sto male, sto male! 

PNV               Signora, stia zitta! 

Cassiera         (urlando più forte) La prego, sto male, sto male, oh mio Dio, mi batte il cuore, sudo, sudo, la testa, mi gira la testa! 

PNV               Per caso le sembra di svenire? 

Cassiera         Si. 

PNV               (puntandole la pistola alla tempia) Non si preoccupi.

Dalla pistola, caricata a Lexotan, parte uno spruzzo che bagna la cassiera, rilassandola all’istante.

* * *

Applicando ricorsivamente il concetto buddista dello Yin e dello Yang va detto che non tutto il male (che in questo post ho arbitrariamente associato allo Yang e a quella zoccola di Alessandra) venga per nuocere, ovvero anche lo Yang è a sua volta unione di Yin e Yang (e via così, in una ricorsione infinita…)

La dipendenza dal Lexotan (Yang) mi costringe a fermarmi due volte al mese alla Farmacia Ceccarelli, sotto casa mia, dove posso incontrare Federica (Yin).

Lo Yin di Federica, neolaureata in farmacologia è, tecnicamente parlando, dato dal suo essere una gran bella gnocca.

Moracciona, due occhi neri assassini, quinta di reggiseno.

Avete presente la Ferillona?

Federica è una Sabrina Ferilli che sa distinguere fra un inibitore non selettivo della monoaminossidasi, MAO, e uno selettivo, MAO-B.

Le visite alla bella farmacista si ripetono da mesi secondo un clichè prestabilito…

* * *

Farmacia Ceccarelli.

Interno giorno.

Varcata la soglia del negozio svolto a sinistra e mi dirigo verso la cassa. 

Federica        (mi sorride)

PNV               (le sorrido)

Federica        (mi sorride)

PNV               (le sorrido, pisello barzotto) 

Federica         (si abbassa, per un attimo scompare sotto il bancone, per poi emergere tenendo nella mano destra una confezione di Lexotan) 

PNV               (attendo la domanda, pisello barzotto)

Federica        Il solito?

PNV               Si (pisello barzotto)

Federica        (mi allunga il farmaco)

PNV               Metta sul conto (pisello barzotto)

Federica        Va bene. Arrivederci.

PNV               Arrivederci (pisello barzotto)

Federica        (osserva il sottoscritto che si allontana dandole le spalle)

PNV                (parlando col pisello barzotto) Potevi almeno salutare, maleducato.

* * *

Torniamo a inizio post.

Alla fine mi sono deciso.

Sostituirò il Lexotan col sesso!

La cosa mi tenta troppo e al contempo mi mette ansia.

“Ma per l’ansia c’è il Lexotan!?” direte voi.

E invece no, qui sta il difficile, seguire il suggerimento del professor James “Big Bamboo” Powell mi porta ad affrontare una situazione ansiogena senza avere il paracadute del farmaco.

Nonostante questo non demordo!

Certo, rinunciare al Lexotan provoca, come effetto collaterale, il non rivedere più Federica.

Nulla da fare, neppure l’addio alla bella farmacista può farmi desistere dal fermo proposito.

Settimana prossima, a malincuore, entrerò per l’ultima volta nel suo negozio.

Mi immagino l’incontro…

* * *

Farmacia Ceccarelli.

Interno giorno.

Varcata la soglia del negozio svolto a sinistra e mi dirigo verso la cassa. 

Federica        (mi sorride)

PNV               (le sorrido)

Federica        (mi sorride)

PNV               (le sorrido, pisello barzotto) 

Federica         (si abbassa, per un attimo scompare sotto il bancone, per poi emergere tenendo nella mano destra una confezione di Lexotan) 

PNV               (attendo la domanda, pisello barzotto)

Federica        Il solito?

PNV               No (pisello barzotto)

Federica        (sopresa)

PNV               (pisello barzotto)

Federica        Ho capito bene?

PNV               Si (pisello barzotto)

Federica        (sorpresissima)

PNV               (pisello barzotto)

Federica        E allora, perché è ven…

PNV               (abbasso la testa in direzione del pisello barzotto)

Federica        … uto?

PNV               (rialzo la testa, pisello barzotto)

Federica        (attende la risposta)

PNV               (sorrido, pisello barzotto)

Federica        (sorride)

PNV               Trombiamo?


13 commenti:

Silver Silvan ha detto...

Signor PNV, mia suocera era rimbecillita dal Lexotan, incautamente prescritto dalla dottoressa perché era bella agitata. Non era solo ansiosa, era pure sulla sedia a rotelle e una agitata sulla sedia a rotelle è abbastanza difficile da gestire, perché tende a volersi alzare continuamente rischiando di cadere a bocca avanti. A novant'anni non è il massimo. Così le hanno dato quella porcheria per anni e per lei era diventato un rito, quello delle gocce, al punto che quando avevano provato a non dargliele più si era convinta che non dormiva. La badante polacca, vedendola sempre rintronata, alla fine aveva conservato un flacone vuoto e lo aveva riempito di innocua acqua, alla fine. Il rituale era salvo, l'effetto placebo pure. Mia suocera è morta senza sapere che "le gocce" erano acqua del rubinetto. Signor PNV, si metta l'acqua nel flacone: il rituale contro l'ansia lo manterrà, ma non avrà gli effetti collaterali. E si ricordi, in farmacia non vendono solo i farmaci. Vendono di tutto! Ha un buon motivo per frequentare la sua beneamata fino al pannolone!

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Indubbiamente l'effetto placebo esiste.
Ricordo però che quando lo presi la prima volta, soffrivo di attacchi di panico, lo presi con molto molto scetticismo e invece, gradiat sorpresa, fece effetto.
Di norma gli ansiolitici sono ben tollerati (parlo come un farmacista :-)).
La badante polacca avrà aggiunto all'acqua dello zucchero, o comunque qualcosa che rendesse il finto Lexotan dolciastro, altrimenti la suocera, per quanto anziana e poco lucida, l'avrebbe sgamata ;-)

Silver Silvan ha detto...

La prendo per buona, io non l'ho mai usato, il Lexotan. Conosco molte persone che soffrono di attacchi di panico. Pensa che siano disturbi di origine psicologica o chimica? Mica per niente, un tempo spiegavano tutto con la psiche, ora salta fuori che la depressione ha a che fare con la mancanza di litio, ecc.

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
E' difficile rispondere alla domanda (forse anche per un medico).
Probabile che in certe situazioni sia "solo" una questione chimica.
Ricordo che lo psicologo mi disse che fare psicologia aveva l'effetto di "modificare chimicamente" i circuiti cerebrali.
Forse l'approccio farmaceutico e quello psicologico, sia nello spiegare la malattia sia nel tentarne una cura, siano meno distanti di quanto possa sembrare.

Silver Silvan ha detto...

Guardi che ci credo, all'origine chimica. Del resto si sa, sensazioni come la paura, ad esempio, comportano la secrezione di sostanze particolari come l'adrenalina, per dire. Io credo molto nella capacità che tutti abbiamo di capire quali meccanismi ci inducono a considerare stressanti certe situazioni più di altre. Purtroppo molti hanno perso questa preziosa capacità. Conosco un sacco di gente che non riesce manco ad accorgersi di essere febbricitante. E quando se ne accorge prende una pillola e non ha un minimo di cura di se stessa, prendendone atto e fermandosi. Per me, impensabile. Io mi accorgo due giorni prima che c'è qualcosa che non va.

Marcello42 ha detto...

Caro PNV, probabilmente la terminologia varia a seconda le località, ma ti posso assicurare che con un pisello barzotto è difficile mettere in atto il "trombiamo".
Se fosse una matita avrebbe una gradazione di tipo B, mentre sarebbe opportuna e desiderabile una gradazione di tipo H. Possibilmente 9H.
Con simpatia <:-)

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Concordo col fatto che molti di noi, la maggior parte, non facciano caso alle proprie sensazioni in tempo per evitare danni.

@Marcello42
Ha ragione.
Il barzotto è l'anticamera per il trombing... la rampa di lancio verso meravigliosi paradisi goduriosi.

Marcello42 ha detto...

Alla mia età, e più che altro con le mie patologie, barzotto è già un notevole successo, ahimè...

Ma, come si usava dire, "ai miei tempi", partivo sempre lancia in resta e barzotto era il dopo, che si trattasse di un rapporto vero o più spesso di un, diciamo così, surrogato (le pippe per cui sei famoso).
In bocca al lupo!

PuroNanoVergine ha detto...

@Marcello42
Ricambio l'in bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

Mi sono molto divertita, caro PNV. questo tuo pezzo riecheggia il livello della famosissima pièce sulla fila all'ufficio postale, con la quale ho incontrato la tua magica penna, per non lasciarla più!
Mi dispiace solo che il tema non sia troppo adatto ai miei attori. Altrimenti, a chiosare la mia Lisistrata (che, pur censurata, mantiene alcune analogie di fondo col tuo testo ) ci mettevo questo tuo pezzo, come regalino finale!
Bravobravobravo !
la belfagorica

PuroNanoVergine ha detto...

@Belfagorica
Grazie tante per i complimenti.
Potresti farne una versione adatta per i tuoi attori (ma mi rendo conto che non sarebbe semplice).

S. ha detto...

ahahaha molto divertente...questa tua ironia. mi sembra già un grande recupero.
Vedo che SS è una tua lettrice, allora sei stato promosso ad "interessante", mi fido del suo fiuto.
Aggiungo che le Benzodiazepine, sono una grande invenzione e insieme al sexotan, fanno miracoli...altro che prosecchino ;)
a rileggerti.

PuroNanoVergine ha detto...

@S.
Benvenuta.
Sì, SS è una commentatrice assidua.
Ricordo che lo psicologo mi assicurava sulla tollerabilità del Lexotan, comprovata da decenni di utilizzo massiccio da parte di milioni di persone.

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