Non era così difficile, serviva un
piccolo sforzo, uno scatto di orgoglio, il necessario per scrivere un racconto
degno di partecipare a un concorso letterario.
Nulla di trascendentale, sia
chiaro, poche righe su un tema che lo affascinava e al contempo lo
terrorizzava: la morte.
La competizione come stimolo a portare
a termine (sarebbe stata la prima volta) uno storia tutta sua.
Una piccola e insignificante
opera, senza dubbio, ma che gli avrebbe consentito di dire con un pizzico
d’orgoglio:
“L’ho iniziata, elaborata, finita”.
Si sedette di fronte al personal,
lanciò il programma di word processing e iniziò a digitare:
L'Appuntamento
22 Agosto 1964.
Samuel Fuller, classe 1881, per gli amici Old Sam, aveva da poco
raggiunto la vetta della montagna.
Se l'era presa con comodo.
Venti metri di dislivello in una giornata.
D'altronde non c'era fretta, l'appuntamento sarebbe stato per quella notte.
Era solo.
Questa cosa più di tutte lo stupiva.
Non tanto l'essere arrivato, ma l'aver conquistato, unico fra tutti, la
cima.
Rapida partenza, chiare le idee.
All’improvviso un rumore
nell’anticamera lo bloccò.
Proprio ora, maledizione!
No, nessun campanello.
Si alzò.
Pochi passi per affacciarsi alla
porta della camera.
Una sbirciatina all’ingresso:
nulla.
Meglio non perdere altro tempo.
Di nuovo alla “postazione di
combattimento”.
Il ricordo dei compagni di viaggio che con lui erano partiti era ancora
nitido: alcuni erano morti, altri avevano gettato la spugna, altri ancora
avevano proseguito per vie diverse, per montagne che appartenevano solo a loro.
Nuova interruzione.
Risentì il rumore, “quel rumore”.
Si avvicinava, sfiorandolo.
Sensazione di fastidio, mista a paura,
paura per qualcosa a lui familiare.
Doveva accelerare.
Assolutamente.
Sam lo comprendeva ora: a ognuno la sua scalata.
Non rimaneva molto da fare.
Entrò nel sacco a pelo e, sdraiato sull'erba bagnata dall'umidità
notturna, concentrò lo sguardo sulle costellazioni che riempivano il cielo.
Era la notte migliore che potesse desiderare per l'incontro.
Fissò l'attenzione sul carro dell'Orsa
Minore, in particolare sulla Stella Polare.
Stupore!
Brillava sempre più debolmente.
Ora era dentro di lui, un ronzio
forte, terribile, che lo colpiva ogni qualvolta si sforzasse di buttar giù
qualche riga.
Decise di sopportare il fastidio,
pur di proseguire.
L’Appuntamento era lì: 4 righe, 35 parole, 219 caratteri lo
separavano dalla conclusione.
Un ultimo esasperante sforzo.
La luce si affievolì fin quasi a scomparire per poi splendere di un
bianco intenso, abbagliante.
Nello stesso istante la
Signora, che considerava Sam in ritardo di 83 anni rispetto
all'ora fissata, dolcemente lo avvolse.
Finito!
Ultimato!!
Completato!!!
Lui, a differenza del povero
Samuel Fuller, non aveva atteso, rassegnato, la sconfitta.
Per la prima volta aveva avuto la
meglio sulla sua nemica: l’incapacità cronica di concludere i racconti che
iniziava.
E questo, nonostante lei lo
avesse avvicinato, sfiorato, con l’intenzione, per fortu
11 commenti:
Geniale! Semplicemente geniale! La conclusione è favolosa! Bravo, signor PNV, molto meglio dei racconti all'Alvaro Vitali. La sua strada è questa.
È rimasto chiuso nello sgabuzzino delle scope, signor PNV? O giace tramortito sotto gli scatoloni in cui ripone il cambio di stagione che le sono volati giù dall'armadio?
@Silver Silvan
Grazie!
Ora che la strada è definita non rimane che incamminarmi (forse ;-)).
Significa che vuole darsi all'alpinismo estremo? La strada è in salita, lo sa?
@Silver Silvan
Non ho capito il collegamento con l'alpinismo.
Nemmeno io!
Comunque, la ringrazio della risata che mi ha fatto fare, involontariamente.
Ah, ora rammento. Pensavo che il protagonista del racconto fosse lei. In un'altra epoca.
@Silver Silvan
No, è un personaggio del racconto nel racconto.
Un racconto breve, una grande tensione, grande abilità.
C’è Old Sam che raggiunge la vetta prima che la Stella Polare si spenga per lui.
Poi c’è lo Scrittore che riesce a completare la narrazione della vicenda di Old Sam.
Il Narratore è il solo che non ce la fa e si ferma quando sta quasi per completare il racconto, a metà di una parola.
E infine il nostro PNV che, facendoci stupire con un finale a sorpresa, raggiunge pienamente il suo obiettivo.
Mi piace.
Nita M.
@Nita M.
Grazie, hai riassunto alla perfezione il senso del racconto e i livelli che lo contraddistinguono.
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