Era
una calda notte, buia e soleggiata, inizi di febbraio, temperatura
sotto lo zero, nella profonda Val Babbiona.
La
settimana bianca, tradizione della Scuola Media Privata (e cattolica)
Don Delillo che frequentai da ragazzino.
Nella
cameretta dell'albergo rifugio che ci ospitava, un gruppetto di
brufolosi bamboccioni alunni di terza (PNV in testa) giocava a
mettere in fila, classificare, le compagne di classe le più carine.
Per
il sottoscritto il primo posto era senza alcun dubbio prerogativa di
Tamara Zonato, mora, occhi azzurri, capelli neri mossi, seguita da
Emanuela Ruspante, vaga somiglianza con Eleonora Giorgi (mento
pronunciato a parte), e, gradino più basso del podio, da Elisabetta
de Dominicis, una rossa lentigginosa dallo sguardo verde lattuga.
Per
Stefano (il bellone della classe) la pole position era della Sperindio Federica (la Sperindio? Scelta singolare pensai, tenuto
conto che era magra come un chiodo, neppure un vago accenno a
rotondità invitanti), seguita da...
Per
Marco (il ciccione della classe) il top era rappresentato dalla
Sperindio Federica (la Sperindio? Scelta inusuale pensai, tenuto
conto che aveva due insignificanti occhietti azzurrognoli, di
quell'azzurro slavatino che sembra colpire al primo sguardo, ma che
presto non lascia ricordo alcuno), seguita da...
Per
Donato (l'intellettuale della classe) nulla poteva superare la
bellezza della Sperindio Federica (la Sperindio? Scelta sorprendente
pensai, vista l'idiozia conclamata della fanciulla, destinata a
mollare la scuola dopo le medie per supportare le fatiche materne e
infarinate, in aiuto della madre panettiera), seguita da...
Per
Riccardo (il maniaco della classe) il limonamento duro con la
Sperindio Federica (la Sperindio? Scelta sbalorditiva pensai: non le
puzzava l'alito?), le assegnava inevitabilmente la medaglia d'oro,
seguita da...
(fu
in quell'occasione che venni a conoscenza del "vero"
significato del verbo "limonare": no, non indicava la
proposta di una bevanda rinfrescante che il romantico PNV pensava si
dovesse offrire a una donzella degna di nota, no, più prosaicamente
si riferiva all'introduzione della propria lingua nella cavità orale
della ragazza, che a sua volta...).
La
settimana successiva, non più bianca, non più in Val Babbiona, di
nuovo fra le quattro mura scrostate della nostra Scuola Privata (e
cattolica) Don Delillo, classe III F, prima fila, gruppo di banchi
centrale, durante la lezione di matematica, mi voltai per rispondere
a una richiesta di aiuto della Sperindio Federica (vi ho detto dei
suoi piedi piatti?) che lottava disperatamente contro il Teorema di
Pitagora.
"PNV,
ti prego, me lo puoi spiegare? Questa storia dell'area dei cateti,
che manco mi ricordo dove stanno i cateti, la
cui somma è uguale all'area dell'ipotenusa..."
"Sì Federica, ma a una condizione."
"Ché
poi per quale motivo uno deve costruire delle aree sui cateti e
sull'ipotenusa?"
(la
Sperindio era tonta, ma pur nella limitatezza del Quoziente
Intellettivo, a suo modo originale: fu la prima a filosofeggiare sul
Teorema di Pitagora, ponendosi la legittima domanda della necessità,
o meglio ancora dell'utilità, di costruire aree per poi sommarle e
confrontarle fra loro)
"Ho
detto sì, ma a una condizione."
"Quale?"
"Limoniamo?"
"Cosa!?"
"Ma sì, come hai fatto con Ricky, io infilo la mia lingua nella tua bocca e tu fai altrettanto con la tua ling"
SPAMM!
Il
rosso delle dita e del palmo della sua mano destra sulla mia guancia
sinistra.
"Ma
Federica! Cosa vuoi che sia una limona"
SPAMM!
Mano sinistra, guancia destra.
Mano sinistra, guancia destra.
"Nano
schifoso, forse non ho capito il Teorema di Pitagora, ma quello di
PNV lo conosco meglio di te!"
"E qua... qua... quale sarebbe?" (singhiozzando)
"E qua... qua... quale sarebbe?" (singhiozzando)
"La
somma dell'area delle dita e dei palmi delle mie mani è uguale
all'area delle tue guance arrossate di faccia di bronzo che ciai"
(non
starei lì a criticare l'italiano della Sperindio: l'anno successivo,
terminata a fatica la terza media, era già nel retrobottega materno
a infornare francesini impastati con le sue mani callose).
"Lo
spiegato bene il tuo Teorema?"
"Certo
Federica, certo" goccioloni a rigare le guance rosse
fiammeggianti.
Rotazione
del busto di 180 gradi.
La
Sperindio Federica (dimenticavo, soffriva di aerofagia) persa nelle
sue tribolazioni geometrico-filosofiche, il Nano lacrimante che
rimuginava su quanto fosse doloroso proporre uno scambio di lingue
con una compagna che, a ripensarci bene, in barba ai gusti opinabili
dei maschietti della classe, continuava a sembrarmi, obiettivamente,
un cesso.
7 commenti:
Colpa della proposta troppo diretta!
Se avessi utilizzato un linguaggio piu' articolato probabilmente l'avresti fregata!
;-D
@ Silkstocking
Tipo; "può il qui presente PNV richiedere l'immeritata grazia di poter auspicare, un dì, di vedersi concessa l'immensa gioia di un primo, seppur già infinitamente importante nel suo pur piccolo spazio, appuntamento in quel della meravigliosa spiaggia che al notturno scoccare del tremulo crepuscolo s'ammanta di quelle tenebrose e lussureggianti ombre romantiche tanto care al Turner, con noi immersi in quelle leggiadre selve prospicienti la costa, a osservare rapiti, in un unico, caldo abbraccio, le immortali costellazioni della celestiale..." al che la pulzella si riduce in stato comatoso alla quarta parola...
@Silkstocking
Purtroppo sono sempre stato maldestro, sin da piccolo (come età).
@H P L
Probabilmente si sarebbe addormentata (soprattutto una come Sperindio Federica :)).
In realtà, ai tempi delle medie, andava di moda scrivere il classico bigliettino:
"Vuoi diventare la mia ragazza? SI NO".
La risposta più gettonata era: "NO, ma rimaniamo buoni amici"
@ PNV
Credo si sarebbe ridotto/a in coma chiunque...
Ma i tempi delle tue medie che tempi erano?? ;) a me, da quasi duemila, il massimo che ho visto alle medie è stato, coi bigliettini: "facciamo fuoco per fare le cose?" "Dipende, quanto è lungo?" Storia vera, rega, altroché pizza e fichi...
@ Chiunque Voglia Leggere Sotto
(Basta pensare alle cose brutte, parliamo di robe belle; no seriamente, davvero sono l'unico al mondo a cui piace la terza serie di Pk, cioè Pk frittole?? Dai, Gorthan è meglio che nella prima serie...)
@H P L
Erano i "Tempi delle Mele" con S.Marceau :)
Mi spiace, ma non so nulla di PK (ho dovuto cercare con google per capire cosa fosse :( ).
@ PNV
Ciao!
Non ho presente "i Tempi delle Mele", così siamo pari ;)
La terza serie di Pk non piace a nessuno, tant'è che i fan (i pkers) la hanno ribattezzata Pk frittole, appunto... ma a me piaceva, sniff :(
;)
(Come non sai nulla di Pk?!?? ~-~ sei una brutta persona, sapevilo :)
@H P L
Purtroppo non seguo i fumetti, sorry :)
Ah, il Tempo delle Mele, con una giovanissima Sophie Marceau:
https://www.youtube.com/watch?v=V_GeazvR0vo
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