Esco
dal camerino indossando il pullover beige girocollo in cashmere.
Ad
attendermi il sorriso della commessa mal abbinato allo sguardo
dubbioso che, consapevole o meno, mi dona.
“Le
sta alla per-fe-zio-ne!”
Una
perfezione sillabata per sottolineare un giudizio inappellabile.
“Dice?”
perplessità del sottoscritto.
“Sembra
fatto apposta per lei.”
“Non
saprei, lei di sicuro ha l’occhio clinico, ma, come dire, non mi
sento del tutto a mio agio.”
“In
che senso?” il sorriso sostituito da un’espressione di
preoccupata sollecitudine per il cliente dubbioso.
“Faccio
fatica a camminare.”
Come
PuroNanoVergine vanto un’altezza di un metro e diciotto, che supera
di poco il metro e venti quando, è il caso odierno, indosso delle
scarpine con due / tre centimetri di tacco.
Il
maglione beige in cashmere è probabilmente destinato a un uomo sul
metro e novanta: per posizionare il girocollo intorno al mio, di
collo, mi ritrovo la parte bassa del pullover a metà strada fra le
ginocchia e le caviglie. Devo camminare spostando con attenzione
prima la gamba destra poi la sinistra, piccoli passettini per evitare
di cappottarmi in avanti.
“Non
le sembra un po’ lungo?”
La
commessa socchiude gli occhi per osservarmi con maggiore attenzione.
“Sì,
ha ragione, forse... forse... non vorrei sembrarle scortese, ma è un
maglione per uomini un poco più alti di lei.”
“Sono
un nano.”
“Come?”
“Nano.
Dalla punta dei piedi alla cima della pelata misuro un metro e
diciotto: con i tacchi arrotondo a uno e venti, ma sempre nano
rimango.”
Con
un’imperturbalità da guinness dei primati, intaccata solo da una
lieve increspatura delle labbra, la ragazza mi porge un capo
alternativo.
“Tenga,
è un girocollo sempre in cashmere, nero, per slanciarla, un pullover
leggermente più corto del precedente.”
Entro
nel camerino, indosso il maglione, esco dal camerino con passo rapido
e (più alto il nano, più corto il pullover, non dovrei aver
problemi di deambulazione) mi ribalto in un nano… secondo.
Craniata
sul pavimento lucido (e scivoloso) del negozio.
“Si
è fatto male?!” la voce addolorata e pentita della commessa sopra
la mia nuca.
“No,
cioè sì, è solo una craniata, per quanto potevo evitarmela se, mi
aiuta a”
“A rialzarsi?”
“A togliermi questo fottuto pullover che mi lega le gambette!”
Torno
in verticale (la differenza rispetto al nano disteso è minima) e mi
massaggio la fronte inutilmente spaziosa e dolorante.
“Glielo
chiedo per favore. Non mi blandisca. Conosco i miei limiti.
Preferisco un maglioncino della mia misura a un pullover per
spilungoni con capocciata assicurata.”
La
commessa sembra aver compreso, un cenno della testa, un iniziale sì
muto da parte sua, seguito da un invito.
“Venga
con me.”
Invito
accompagnato dalla mano destra della ragazza che allungandosi stringe
la mia manina sinistra.
Sarà
l’effetto della sua pelle vellutata o l’imbarazzo per un contatto
umano femminile sincero (svanita la linea di separazione
cliente-venditore) a farmi provare un improvviso sobbolimento
interno?
Non
saprei (forse è solo l’andropausa).
Insieme,
mano nella mano, abbandoniamo alle nostre spalle il reparto uomini,
scendiamo di due piani ed entriamo trionfanti, come una mamma con
figlioletto al seguito, nel settore riservato all’abbigliamento per
bimbi.
9 commenti:
Forte!
Anche io voglio essere nano.
@Gus O.
Grazie e benvenuto.
Sull'essere nano non te lo consiglio: le soddisfazioni sono poche :-)
ah, le commesse incompetenti, che sciagura.
dico, mi vedi? ma ti sembro una da vestitino di maglina elasticizzata, con il ho culo che fa provincia che mi ritrovo posso solo andare a battere i marciapiedi della provinciale per Gela (noto posto di battone per camionisti)
non sei tu che sei nano, sono loro che sono indecenti.
Non ci poteva andare da sola?
Ha paura di addentrarsi da sola nel reparto bimbi...
Anch'io a dir la verità; è pieno di mamme!
@Nina
Allora è un problema nazionale, quello delle commesse indecenti :-)
@CirINCIAMPAI
In realtà era per farmi un favore: magari non rimediavo un girocollo neppure lì, ma una mamma...
Arrivo per puro caso in questo tuo originalissimo spazio. Non mi resta che augurarti un sereno e gioioso Natale a te e a tutti coloro che ti stanno a cuore.
sinforosa
@sinforosa c
Grazie mille, benvenuta nel blog :-)
Auguri anche a te e alle persone a te care.
Auguri PNV, ti regaleremo pullover chilometrici a Natale (che poi io ho poco da fare lo sgargiullo, dall'alto del mio metro e - quasi - sessanta ;)
@H P L
Auguri anche a te HPL.
Sull'altezza non disperare: c'è sempre tempo per crescere :-)
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