domenica 10 febbraio 2019

Come birilli ghiacciati


È successo anche stamattina.

Alle 5 e 55 non sento il solito borbottio dei termosifoni che iniziano a scaldarsi, stimolati dall’accensione della caldaia condominiale.

Rimango a letto ancora qualche minuto, in fondo è domenica, un pizzico di pigrizia in più, poi, alzandomi, tocco il calorifero a fianco del letto e ho la conferma: freddo, freddo totale, freddo assoluto.

In questo inverno siamo al sesto / settimo malfunzionamento.

La differenza, rispetto alle volte precedenti, è la mancanza del paracadute dell’ufficio, il poter lasciare la casa ghiacciata per alcune ore sapendo che la sera, al mio ritorno, l’appartamento sarà di nuovo caldo (nel frattempo il custode avrà chiamato il tecnico per la riparazione, momentanea, e i caloriferi si saranno ripresi).

* * *

2012 o 2013: non ricordo l’anno con esattezza.

Assemblea condominiale.

L’Amministratore mette ai voti le due opzioni sulla caldaia a gasolio:

A) Adeguamento della vecchia caldaia in modo che muti in pseudocaldaia a metano. Costo 20.000 euro. Bolletta annuale che rimane salata.

B) Sostituzione completa con nuova caldaia a metano. Costo 50.000 euro, compensato dal vantaggio di una bolletta annuale inferiore di almeno 7/8.000 euro rispetto all’ipotesi A.

Per mia natura propendo per la seconda scelta, come nano di sinistra sono da sempre abituato a ragionare sul medio/lungo periodo (forse un modo per ignorare un presente sconfortante) tenuto conto che in meno di dieci anni avremmo ammortizzato l’esborso più oneroso.

Sono in prima fila nella saletta parrocchiale che ospita l’assemblea di condominio: mi volto quindi a osservare il voto, per alzata di mano, degli altri condomini.

L’ipotesi A vince a mani basse… volevo dire a mani alzate.

Non che avessi molti dubbi.

L’80% dei presenti ha un’età media sui 75 / 80 anni. Di questi, sentendo i commenti e i borbottii alla pronuncia dell’amministratore dei 50.000 euro, il 90% ha rifiutato immediatamente l’alternativa più costosa, incapaci di considerare i vantaggi che sarebbero venuti in seguito. Solo la Castaldi (II Piano Scala B, ex ragioniera in pensione, mente brillante nonostante gli 87 anni suonati, occhio sinistro sifolo con strabismo accentuato) ha fatto i conti per bene, ma la Castaldi è notoriamente affetta, oltre che dallo strabismo, da una forma acuta di tirchieria e poi, dati alla mano, avrà pensato che a 87 anni la speranza di ammortizzare la spesa in 7 / 8 anni, è una speranza poco allettante.

* * *

2019, febbraio: il combinato disposto inverno / caldaia a intermittenza ferma / caloriferi spenti, ha accelerato la scomparsa nell’ordine di:

Enrico Borghi, III Pieno Scala A, 87 anni, influenza

Paola Pedrotti, I Piano Scala B, 89 anni, influenza

Giovanni Piscopo, II Piano Scala B, 84 anni, broncopolmonite

Piera Bollani, IV Piano Scala C, 91 anni, attacco d’asma

Mimma Loiacono, I Piano Scala D, 93 anni, sintomi d’assideramento (finestre aperte nella notte della vigilia di Natale)

Aldo Brambilla, III Piano Scala D, 88 anni, congestione (la cassoeula è dura da digerire al freddo).

Uno a uno sono caduti, come birilli ghiacciati (li immagino impiantati nel piccolo giardino condominiale a futura memoria di votazioni improvvide, voti dati alla cazzo, a negare l’acquisto di una caldaia nuova di zecca).

* * *

In settimana avremmo l’assemblea condominiale.

Proporrò al nuovo amministratore (il precedente è andato in pensione) di dedicare, prima dell’inizio lavori, un minuto di silenzio ai caduti di questa stagione fredda, affrontata con un riscaldamento, ahime, balbettante.

Mi offrirò, avendo tenuto il conto con precisione nanesca, di ricordare i condòmini che ci hanno lasciati.

Leggerò con un leggero tremolio nella voce, due lacrimucce a scendere dai miei occhietti inumiditi, i nomi dei trapassati: Borghi, Pedrotti, Piscopo, Bollani, Loiacono, Brambilla.

Lo sguardo degli altri partecipanti a osservare il nano recitante che confermerà, se mai ve ne fosse stato bisogno, di essere una creatura ammirevole nella sua non comune sensibilità.

Solo la Castaldi punterà il suo occhio destro verso di me (il sinistro perso a osservare la porta del bagno della saletta parrocchiale, alla sinistra, di circa 90 gradi, rispetto alla Castaldi medesima, dotata di sguardo lucertolare) e penserà quello che tutti dovrebbero in realtà pensare:
“Sei proprio un nano bastardo!”.

8 commenti:

Nia ha detto...

L'importante è portare a casa, anzi, in caldaia il risultato... asciugate le lacrime di commozione ricorda ad amministratore e condomini che ci sono le detrazioni

PuroNanoVergine ha detto...

@Nia
Le detrazioni hanno lo stesso difetto del risparmio in bolletta: ora che recuperi tutto passano anni (e in questo caso il fattore tempo/età gioca a sfavore).

Sara ha detto...

Tieni duro PNV porta uno sgabello e alza la mano più in alto di tutti!!

PuroNanoVergine ha detto...

@Sara
Quella dello sgabello è una buona idea: grazie.
Stasera mi presento con sgabello al seguito.

Claudia Turchiarulo ha detto...

Sto ridendo con le lacrime. Giuro.
E lo so che non è carino verso i caduti, ma il tuo post sembra un bollettino di guerra.
Glielo farete un monumento in giardino, almeno?
E dai che con mille euro lo realizzate. Ahahahah :P

PuroNanoVergine ha detto...

@Claudia Turchiarulo
Grazie per le risate :-)
Il monumento in giardino al momento non è possibile: abbiamo 30 mila euro di passivo di bilancio condominiale ;-)

Francesco ha detto...

sei sicuro di non abitare nel mio condominio?

PuroNanoVergine ha detto...

@Francesco
Ho il vicino di casa col tuo nome (e non sto scherzando) :-)
Mi sa che tutti i condomini si somiglino.

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