sabato 16 marzo 2019

Moloch-1


In principio era il minimarket Conad che avevo vicino casa, bastava attraversare la strada per finirci dentro, un market dalle dimensioni minime, non più di 600 mq, forse qualcosa meno, dove in uno spazio ridotto si alternavano gli scaffali del reparto frutta/verdura, i frigo dei surgelati, il bancone macelleria seguito da quello della panetteria, i tre corridoi con i prodotti per la casa e poco altro. Un supermercato che manteneva l’atmosfera da negozio a conduzione famigliare (il direttore sposato con una delle cassiere), frequentato da una fauna locale in netta prevalenza anziana.

Poi la comparsa, dopo alcuni anni di lavori con stop & go misteriosi (si vociferava della presenza dell’amianto nel terreno sul quale si stava costruendo) di una filiale Esselunga di dimensioni ragguardevoli, sugli 8.000 mq, forse qualcosa in più, che riproponeva in grande la medesima disposizione del piccolo minimarket Conad (frutta/verdura, surgelati, bancone macelleria…) ampliandone la scelta dei beni, la varietà e quantità dei prodotti esibiti.

In seguito il primo Centro Commerciale su due piani, Metropoli (per dare l’idea che il Centro fosse innanzitutto un centro di aggregazione che voleva affiancare, se non sostituire, i luoghi d’incontro tradizionali della città), per un totale di 25.000mq (12.500 per piano), parcheggio a più livelli escluso, contenente al suo interno un ipermercato Coop, il sempre presente Mediaworld, alcune catene di abbigliamento popolari (nei prezzi), il Burger King, la farmacia, due bar, negozi di profumi e di pelletteria, il sarto per la riparazione immediata dei vestiti, una piccola piazza dove la domenica si esibivano alcune star televisive e vecchi cantanti ancora sulla cresta dell’onda (comparsi nell’alto mesozoico e scongelati per attirare nel Centro la clientela anziana, strappandola, almeno nel giorno della festa, alla Conad chiusa).

E via ampliando, da minimarket a market, da market a supermarket, da supermarket a ipermarket, da ipermarket a centro commerciale, da centro commerciale a...

Ora, notizia fresca fresca di telegiornale, la posa della prima pietra d’angolo dell’SuperMegaGigaTeraIperExtraUltra Shopping Center Moloch-1, dalla dimensione non esprimibile in metri quadri, che si estenderà, per la precisione, da Lodi fino alle porte di Chieti, in lunghezza si sfiorano i 580 km, la larghezza dovrebbe attestarsi intorno ai 120 (decametro più, decametro meno), un nonluogo mostruoso, anzi, il NonLuogo Assoluto, che ingoierà quelli che si troveranno, loro malgrado, al suo interno (frazioni, comuni, città, fiumiciattoli, affluenti, fiumi, cascate, colline, monti…), una struttura colossale che, facile a prevedersi, per la sua natura mastodontica e fagocitante, metterà in discussione l’unità stessa del nostro paese realizzando di fatto la secessione vagheggiata dai leghisti prima che si trasformassero in difensori della Patria, sovranisti dell’ultima ora.

Mi immagino che qualche mese dopo l’inaugurazione (prevista per Natale 2025), Moloch-1 busserà, in una tiepida sera primaverile, alla porta del Quirinale, il Presidente Mattarella (o chi verrà dopo di lui, ad aprirgli i battenti) e dirà:

“Presidente, io me ne vado, si tenga l’Italia, la parte che avanza, senza di me. Arrivederci”.

Da molti anni non lascio Milano per una vacanza degna di questo nome.

Chissà, una volta avvenuta la scissione potrei farci un pensierino, sfruttare la chiusura aziendale di agosto, le due settimane centrali, e organizzare un bel viaggio avventuroso all’interno di Moloch-1, entrando agitato, in fibrillazione, nell’ingresso di Lodi e attraversandolo tutto, scaffale dopo scaffale, reparto dopo reparto, scala mobile dopo scala mobile, bar dopo bar, fiume dopo fiume, cascata dopo cascata, farmacia dopo farmacia, godendo delle bellezze naturali (come il Parco del Gran Sasso, a dire il vero ignorato prima che venisse inglobato nel Mostro), di quelle frutto del lavoro umano (ad esempio le pantofole De Fonseca, ideali per tenere i piedi al caldo d’inverno) o ancora di quelle che si situano a metà fra la natura e l’uomo (come la Foresta di Ciccioli, reparto salumi surrealisti, poco dopo lo svincolo di Modena) per uscire, si spera ancora vivo, a Chieti.

4 commenti:

H P L ha detto...

Solo a me quando si fa il nome di Moloch viene in mente (quel Capolavoro che è) Metropolis? :)

Buonaserata. Coop forever.

PuroNanoVergine ha detto...

@H P L
Pur avendo scritto il post non ho pensato a Metropolis (titolo del film molto simile a quello del Centro Commerciale, realmente esistente) visto una decina di anni fa.

silvia ha detto...

I centri commerciali hanno peggiorato i rapporti di buon vicinato ... oltre a essere simili a una grande balena che mangia tutti i pesciolini!
ABBASSO I CENTRI COMMERCIALI E LA GDO!!

PuroNanoVergine ha detto...

@silvia
In effetti dentro delle cattedrali simili ci si sente come dei pesciolini... fuor d'acqua.

;