venerdì 2 dicembre 2022

L'acronimo mancato

1996.

Atrio cinema Anteo, Milano.

Le 20 e 50, attendo la mia amica Tristana (i genitori folgorati da Bunuel, poco prima della sua nascita) per la proiezione di Fargo, ore 21.

Una ragazza bionda, minuta, cammina avanti e indietro mostrando una leggera agitazione, la stessa che provo io per timore d’entrare a film iniziato.

Tre minuti alle nove, la ragazza si avvicina, mi guarda, provo a ricambiare lo sguardo, compatibilmente con la tachicardia immediata provocata dalla sua bellezza: una Grace Kelly rediviva!

Scusa, il film sta per iniziare, se per caso arriva un ragazzo con casco da motociclista puoi dirgli che Cristina lo attende in sala?”

Balbetto un sì.

Alle 20 e 59 il volto sorridente di Tristana.

Di corsa entriamo e ci muoviamo a fatica nel buio, occupando due posti nella fila centrale.

Fine primo tempo.

Si riaccendono le luci, davanti a noi sei giovani, fra questi una Cristina imbronciata (del motociclista nessuna traccia) ascolta con poco interesse le chiacchiere dei compagni.

Di nuovo tachicardia!

Secondo tempo.

Fatico a seguire il film, nella testa il tentativo d’inventare al volo un acronimo da dedicare alla mia Grace, un delicato e amorevole gioco di parole, una frase da partorire a dispetto della confusione che m’annebbia i neuroni, un Che Ragazza Incantevole Stasera Ti Incontro Nell’Atrio.

Fine proiezione.

Di nuovo la luce, la frase mi rimbomba dentro.

Presto!

Un foglio, una penna, per vergare le otto parole, un foglio che estraggo dallo zainetto (coperta di Linus che porto sempre con me), una penna che non trovo!

Chiedo a Tristana se per caso ne abbia una.

Risposta negativa.

Medesima domanda a una coppia, presumo marito e moglie, seduti al nostro fianco.

Risposta negativa (e occhiata perplessa dei due verso il sottoscritto).

I pochi secondi persi nella ricerca vana di una biro con la quale scrivere l’acronimo permettono a Cristina e gli amici di uscira dalla sala, il mio sguardo disilluso li osserva, sento montare la rabbia per l’occasione stupidamente persa, rabbia mitigata da un pensiero consolatorio: che gran coglione quel motociclista! 

10 commenti:

Filippo ha detto...

Non ci credo che vai in giro senza penna. Scommetto che da allora non è più successo.

PuroNanoVergine ha detto...

@Filippo
Ma pure allora la portavo con me, infatti mi incavolai per non averla trovata nello zainetto.

Alahambra ha detto...

E se la Cristina che attendeva il motociclista non fosse stata la tua Grace Kelly redivivo, ma una amica per conto della quale il messaggio è stato consegnato?

Silver Silvan ha detto...

Lui è un coglione, lei è cretina. Un’accoppiata vincente. Speriamo non si riproducano.

Silver Silvan ha detto...

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-complessa-storia-del-termine-cretino/705

PuroNanoVergine ha detto...

@Alahambra
Non ho capito (???).
Un'amica di Grace Kelly?

@Silver Silvan
Una povera Cristi(a)na, insomma.

Alahambra ha detto...

Esatto. Magari la tua visione non era Cristina lei stessa, ma un'amica.

Silver Silvan ha detto...

Guardi, glielo dico senza peli sulla lingua: io non ce la vedo proprio con una Cristina, poi faccia come vuole. Mmm, conoscendo il suo nome, la vedo con una Chiara.

PuroNanoVergine ha detto...

@Alahambra
Ok

@Silver Silvan
Chiara, inteso la Santa?

Silver Silvan ha detto...

Volendo, faccia lei. Ma non mi dà l’idea di uno così insopportabile, la Santa è di troppo.

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