* * *
Affrontarlo in modo originale,
efficace e definitivo, estirparlo una volta per tutte.
Scordatevi zanzariere, zampironi,
citronelle, spray naturali o innaturali, piante aromatiche, piante carnivore, cacce
notturne (inseguendo imprendibili insetti) armati di asciugamani bagnati,
giornali arrotolati, aspirapolvere, spade laser… la risposta è dentro di voi
(ok, Quelo direbbe che è sbagliata, ma Quelo sbaglierebbe nell’indicare lo
sbaglio), ed è semplice, basta solo del sano allenamento, un allenamento che
parte ora e si deve protrarre, giorno dopo giorno, per mesi, un allenamento che
vi permetterà di essere pronti allo scontro quando lo scontro avrà luogo.
* * *
Il problema sta nel doversi
allenare non avendo a disposizione l’insetto ronzante che vi ha tormentato nei
mesi estivi.
Non preoccupatevi, otterrete il
medesimo risultato anche simulando la presenza del fottuto volatile, diverrete
dei killer esperti senza impugnare una pistola vera e propria, dovrete
immaginare la presenza del nemico (primo pensiero da formulare) e annientarlo con
la sola forza mentale (secondo pensiero da formulare).
* * *
Unico requisito: un cervello
bi-pensante.
Chi non ne fosse dotato smetta di
leggere il post.
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Dovrete fingere di vivere l’esempio,
che ora descriverò, nell’esatto istante nel quale lo penserete, basterà
riportare alla mente episodi simili già sperimentati, modificandone in parte lo
svolgimento.
Chi non avesse capito quanto
scritto smetta di leggere il post (ed esca immediatamente da questo blog!).
(a dire il vero c’ho capito ben
poco pure io, ma se esco dal blog il blog muore e, insomma, morire per una
puntura d’insetto mi sembra esagerato).
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Siete comodamente stravaccati sul
letto di casa vostra, occhi socchiusi, un tiepido vento notturno vi accarezza
le guance barbute (per le donne, sostituire “guance” con “cosce”), pregustate
l’imminente dormita quando d’improvviso un maledetto “tzzzzzz” vi infastidisce
l’orecchio destro, poi il sinistro, vi solletica il naso, vi sfiora la mano
destra. Solo con un movimento brusco dell’altra mano riuscite a scacciarlo (ma
la tregua è momentanea).
Accendete l’abatjour (se ne siete
provvisti, procuratevelo, cioè immaginate di procurarvelo!)
Osservate con estrema attenzione
l’ambiente circostante: visione frontale, laterale sinistra, laterale destra,
naso all’insù, naso all’ingiù, rapida rotazione del collo di 180 gradi: eccola
lì, la bastardissima zanzara è appollaiata sulla spalliera del letto e vi
sorride, un sorriso di scherno che neppure Sarkozy e la Merkel con Berlusconi, si
sfrega le zampettine pronta a succhiare il vostro rosso liquido, in una
versione poco romantica di Twilight.
Non ricambiate il sorriso.
Lasciate che riprenda il volo e
seguitela nella sua irriverente evoluzione.
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Seguitela, tenendola sotto mira
senza interruzione alcuna e nel mirarla dovete iniziare a pensare intensamente,
con tutta la forza mentale di cui siete provvisti, intensi e cattivi, intensi e
sadici, intensi e intensivi, dovete pensare e ripetere la seguente
affermazione:
“CREPA!”
ancora più sadici, sadici al
quadrato:
“CREPA!!”
un ulteriore piccolo sforzo,
sadicocubico:
“CREPA!!!”
Al terzo punto esclamativo
noterete nella zanzara un’improvvisa esitazione, un rallentare nel suo
zig(o)-zag(o) volatile, uno sbigottimento, il sorriso di scherno lascia al
posto a una smorfia di disappunto, perché la zanzara è convinta, nonostante la
sua natura bastard-inside, di essere amata dalle proprie vittime, che in fondo
le vogliono del gran bene e quasi anelano a venir punzecchiate (e poi, quale
puntura! Trattasi di lieve amorevole pizzicotto, un post-it pruriginoso che ci
ricorda quanto la vita possa essere fastidiosa), che le cacce a base di
giornali arrotolati, aspirapolvere, spade laser siano solo una finzione, un
gioco come quelli che si fan da piccini, una simulazione e nulla più.
Il “CREPA!!!” invece non lascia
dubbi: ti odio, maledettissima bestiolina scassacazzi, ti odio e che questo
odio ricada su di te e su tutte le tue discendenti, fino alla settima
generazione (non pensiate sia una maledizione così potente e duratura: sette
generazioni si esauriscono in pochi mesi).
Il contrasto fra quanto da loro
creduto e quanto da voi espresso (ti voglio morta, maledettissima bestiolina
scassacazzi!!!) provocherà un’immediata risposta psicosomatica nella zanzara: l’odio
percepito accelera il battito cardiaco, l’accelerazione innesca l’ansia,
l’ansia presuppone panico, il panico accelera ulteriormente il battito
cardiaco, il circolo si fa vizioso, il PUM PUM aumenta e sconquassa il
minuscolo cuore della vostra nemica, il zig(o)-zag(o) si arresta, un secondo,
un lunghissimo, eterno, secondo di attesa e poi…
F
I
U
U
U
U
!
… discesa verticale e SPLAAAAASH!
Spiattellamento orizzontale.
Morta.
Stecchita.
Kaputt.
* * *
Dovete ripetere l’esperimento
tutti i santissimi giorni, ogni sera, dopo le 23 (se qualcuno è solito
addormentarsi prima delle undici, esca immediatamente da questo blog!) per
almeno quindici minuti (corrispondenti a 5 zanzare freddate).
Arriverete quindi a maggio/giugno
del prossimo anno avendo concepito circa un migliaio di omicidi, pronti per
sperimentare sul campo, live, quanto simulato prima.
* * *
Dimenticavo la risposta all’ovvia
domanda: lo hai provato sulla tua pelle?
Ovvio che sì.
Sulla mia pelle non più
martoriata da mastodontici ponfi!
Dimenticavo la seconda risposta
alla seconda ovvia domanda: funziona sempre?
Ovvio che sì!
Sempre (*)
(*)
cioè, quasi sempre, ad esser sincero su 1284 tentativi, sono un tipo preciso io,
ne ho stecchite 1283, tutte tranne una che, maledizione (perché mi obbligate a
ricordarlo?), mentre ero lì e inviavo i miei “CREPA!”, “CREPA!!”, “CREPA!!!”,
mentre ero lì, beh, come dire, fra me e la stronza si è interposta la nonna…
12 commenti:
nooooo, povera nonna!!!
(l'aspirapolvere funziona con gli scorpioni. per le zanzare c'era la settimana enigmistica ma ora, con il tuo metodo, non dovrò più affannarmi a risolvere il ghilardi prima di sera. grazie!)
L'aspirapolvere con gli scorpioni? Ma poveri scorpioni, sono bellissimi, che morte orribile! Io con il mio super Dyson, potentissimo, ci acchiappo le zanzare diurne, quelle serali o diurne in assenza di Dyson le ammazzo al volo in controluce, sono velocissima. Per quelle notturne basta accendere la luce sul comodino e la zanzara arriva nel raggio di trenta, cinquanta centimetri dalla fonte luminosa. Quindi si spiaccica sulla parete. In alternativa, tenere una piantina di menta o basilico sul comodino. I profumi nei pressi del cuscino conciliano il sonno!
Signor nano vergine, più puro che mai, quel metodo lì l'ho usato con un certo uomo politico, ma non ha funzionato per niente.
Ma la nonna della zanzara o la sua?
@ciku
Segno dei tempi che mutano, intendo dire il Ghilardi (una volta era il Bartezzaghi l'Everest dei cruciverba, ma nella versione del figlio mi sembra decisamente più semplice).
@Silver Silvan I, II, III
- Le "mie" zanzare anche accendendo la luce non si avvicinano sempre (quasi mai).
- Sull'uomo politico non poteva funzionare: il metodo esige una vicinanza fisica con la vittima (vicinanza che non le auguro col suddetto uomo).
- La mia nonna.
Gentile PNV, corre il dovere di segnalarLe, a puri fini statistici, che il Suo metodo - da noi rigorosamente applicato questa notte, in presenza di Culex Pipiens residua (dimoriamo in zona risaie) - non ha dato i risultati invocati. La C.P. anzi, sibilando rumorosamente, si è nascosta dentro gli aditi penetrali di un' antica petineuse rococò, percorrendone gli infiniti ghirigori, di modo tale che , dopo una notte di inutili appostamenti , ancora la stiamo cercando. Siamo sfiniti, però . E stiamo per rinunciare.
@Toniq
Gentile Toniq, la notizia mi rattrista e mi inquieta perché ero certo dell'assoluta efficacia del Metodo.
Le prometto una ricerca approfondita sulla Culex Pipiens (il solo nome me la rende antipatica), in modo da scovarne il punto debole, adeguare il Metodo (che in ogni caso non potrà non basarsi sulla forza del pensiero) e postare la soluzione definitiva.
Io l'avrei presa per il culex. Ma forse si incazzava di più.
scusa, una cosa completamente o.t. che mi è venuta in mente all'improvviso: ma tu la storia di Oberdan Baciro, di Luttazzi, l'hai letta? Perché leggendola ti ho pensato molto, molto intensamente (ridendo alle lacrime). Ma l'avrai letta, immagino. E' impossibile che tu non l'abbia letta.
@mamikazen
Non la conoscevo proprio.
Pensavo persino che ti riferissi a Daniele Luttazzi (poi sul sito IBS ho visto che era Lelio).
E così hai riso?
Riso fino alle lacrime?
Me misero, me tap(p)ino.
Tu uccidi un nano moribondo.
Per le Mosquito Wars non c'è niente di meglio che la racchetta laser: http://art.eshirt.it/displayimage.php?album=3&cat=5&pos=16
@Turz
Grazie per la dritta, ma il mio Metodo ti assicuro essere il migliore :-)
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