L’errore sta nello specchiarsi dopo aver visto un servizio
al TG sul rischio desertificazione.
Il parallelismo è spontaneo.
Osservo preoccupato la stempiatura che si allarga.
Esame scrupoloso, luce dello specchio del bagno accesa,
alla ricerca di tracce tricologiche residue.
Sollievo.
Alcuni sparuti capelli, fini, molto fini, spiccano in
mezzo al deserto circostante.
Ingenuo penso:
“Evvai, inizia la riscossa! Inversione di tendenza. Ora
sono pochi, i primi a ricomparire...“
(sicuro che quella sia una ricrescita e non la cronaca di
una morte annunciata)
“… ma col tempo altri ne seguiranno, centinaia, migliaia,
milioni finché, un bel giorno, avrò un cespuglione in testa e mi scambieranno
per Angelo Branduardi”.
Felice, esco dal bagno
e mi muovo saltellando per casa mentre canto:
”Cogli la prima mela, cogli la prima mela, cogli la prima mela... la”.
”Cogli la prima mela, cogli la prima mela, cogli la prima mela... la”.
* * *
Basta un cambio di vocale.
I capelli da sparuti sono spariti.
Fanculo Branduardi (Angelo, nulla di personale), mi
pettino stando attento a non provocare ulteriori danni.
La mano muove il pettine partendo dal ciuffo per poi
retrocedere in direzione della nuca.
All’altezza del cucuzzolo sento i denti del pettine
graffiare la nuda pelle.
Terrore.
Prendo lo specchietto che mamma usa per truccarsi, lo
posiziono dietro di me in modo che rifletta l’immagine (temuta) sullo specchio
del lavandino.
Compare una chierica.
Un buco dal diametro di 3 cm circa, prima inesistente.
La desertificazione non c’entra.
Mi vengono in mente i cerchi nei campi di grano disegnati,
forse, da extraterrestri burloni.
Ma certo! Il buco è opera di una mente aliena avanzata (e
rompicoglioni).
I miei sono alieni lillipuziani.
Malefiche creature spaziali che, non sapendo cosa
combinare nelle notti stellate, se ne vanno in giro per galassie a fare strage
di chiome innocenti.
I parrucchieri cosmici vanno intimoriti per tenerli alla
larga.
Vado a letto tenendo al mio fianco, sul comodino, il
tritura-alieni a manovella comprato alla LIDL per 9 euro e 99.
Rilassato, ho trovato la soluzione al problema, accendo la TV: Piero Angela mi sorride
dallo studio di SuperQuark.
* * *
Il “cerchio di grano” è raddoppiato: da 3 a 6 centimetri.
Piero Angela ha spiegato che non esistono gli
extraterrestri o, se ci sono, le distanze astronomiche sono tali da impedire
una loro visita.
Fanculo Piero Angela (Piero, nulla di personale) e pure il
figlio Alberto.
Depressione cosmica.
Esco con “il gruppo” per dimenticare il destino cinico,
baro e sterminatore di fragili capelli.
Roberta è la mia migliore amica, mi vuole un bene
dell’anima, e per dimostrarmelo, per tirarmi su di morale, mi passa una mano
fra la chioma, dicendomi con affetto:
“Dai, vedrai che una soluzione si troverà”.
Quando toglie la mano un mucchietto di capelli le rimane
incastrato fra le dita.
“Scusami non volevo” singhiozza mentre con delicatezza
rimette la ciocca al proprio posto.
Il resto della serata lo passo immobile, collo diritto,
attento a non abbassare il capo: la “ciocca di Roberta” cadrebbe all’istante,
io non sopporterei le lacrime di pentimento dell’amica.
* * *
Il vittimismo non serve a nulla.
Si passa al contrattacco.
Visita dal medico di base che mi spedisce di filata dalla
tricologa… della mutua
Una stanzina con le pareti bianche ingrigite da anni di
mancata tinteggiatura.
La dottoressa, seduta a un tavolino con le gambe in ferro
arrugginito, sta leggendo l’ultimo numero di Oggi (in copertina un Silvio
Berlusconi abbronzato reduce da un rinfoltimento: sembra Bob Marley al concerto
di San Siro del 1980).
Tossisco per richiamarne l’attenzione.
Lei alza gli occhi, sguardo annoiato, e immediata spara la
sentenza:
“Calvizie androgenetica”
“Cioè?”
“Ereditaria.”
“Impossibile, bisogna vedere se...”
“Suo padre è pelato?”
“Si
“E il padre di suo
padre?”
”Si, si”
”Si, si”
“E il padre del padre di suo padre?”
“Si, si, si”
“E il padre del padre del pad”
“Mi arrendo.”
Scoglionata, mi allunga una boccetta di
TriamNicolMinoxidil.
“Dieci gocce sul cuoio capelluto, tutte le mattine,
frizioni con forza e non risciacqui. Torni fra due mesi per un controllo.”
* * *
Seguo fiducioso le indicazioni della tricologa.
Il “TriamNicolMinoxidil Gocce” non sembra produrre grandi
effetti anzi, a essere precisi, un effetto ce l’ha, ma è un effetto
collaterale: la pelata emana un odore dolciastro, come se avessi un mazzo di
fiori d’acacia in testa.
Non sono l’unico a rendermene conto.
Giro scortato da uno sciame d’api.
La mia vita sociale si azzera, nessuno osa avvicinarsi per
paura dello stormo di insetti punzecchianti.
In realtà uno che mi rimane accanto c’è: si chiama
Maurizio, il solo che mostra comprensione, che mi segue, fedele, indossando uno
strano casco in testa.
Maurizio fa l’apicoltore.
* * *
Torno dalla tricologa.
“Niente da fare, i capelli non ricrescono.” esordisco.
“Lo immaginavo. Poteva anche non tornare.”
“No, volevo rivederla.”
“Perché?”
”Il padre del padre del padre di mio padre non era pelato.”
”Davvero?”
”Il padre del padre del padre di mio padre non era pelato.”
”Davvero?”
“Mi è venuto in mente: era un garibaldino capellone. Morì
a Marsala, durante lo sbarco. Aveva 18 anni.”
“Beato lui, meglio un diciottenne morto che un quarantenne
pelato.”
* * *
Ultima spiaggia: il
trapianto.
Centro Tricologico Golden Hair (scoperto su una tv locale
un sabato notte, poco prima del pornazzo delle 2 e 30).
Una gentile signora (è la stessa della pubblicità) mi
invita a entrare e ad accomodarmi nello studio per la definizione del
contratto.
“Le inseriamo dei capelli artificiali, quasi identici ai
suoi. Il costo è ragionevole, 5300 euro tutto incluso.”
”Pure lo shampoo e la pettinatura finale?”
”Pure lo shampoo e la pettinatura finale?”
“Certo, ma procediamo solo se lei è nelle condizioni per
sostenere un intervento chirurgico”.
“Devo fare qualche esame?”
“No, basta che risponda
sinceramente a una domanda.”
”Quale ?”
”Quale ?”
Prende la mia mano
destra e l’appoggia su una copia dell’autobiografia di Cesare Ragazzi.
”Giura di sentirsi
bene? Dica LO GIURO”
”LO GIURO.”
”Ok, idoneo.”
”LO GIURO.”
”Ok, idoneo.”
I soldi in casa sono pochi.
Convinco mammà a vendersi i quattro molari d’oro che ha in
bocca per poter pagare l’intervento.
“E poi come mangio?”
”Mamma, alla tua età basta bistecche. Vai di semolino e polenta.”
”Mamma, alla tua età basta bistecche. Vai di semolino e polenta.”
Alla fine cede.
Due settimane dopo
torno alla Golden Hair.
Un chirurgo
“specialista” in implantologia mi infila dei capelli violacei in testa.
“Mi aveva assicurato
che erano identici ai miei.”
”Quasi identici, la signora ha detto ‘quasi’.”
”Quasi identici, la signora ha detto ‘quasi’.”
Non è per il colore viola, quest’anno fra l’altro va di
moda. Sono i capelli, rigidi e diritti, lunghi una ventina di centimetri, che
mi fanno sembrare un punka-bestia.
* * *
Ho deciso: me li strappo.
Una sera vado in cucina per informare mia madre della
risoluzione presa.
Quando entro la vedo seduta al tavolo mentre risucchia, a
fatica, una scodella di semolino.
Il rimorso blocca sul nascere l’annuncio previsto.
* * *
Pochi mesi e i capelli punka-bestia se ne sono andati.
Aveva ragione il chirurgo.
Erano quasi come i miei, così simili da cadere pure loro
in un battibaleno.
É tempo di carnevale.
Entro in un negozio di gadgets e cazzatine varie.
“Desidera?”
”Mi servirebbe una parrucca.”
”Mi servirebbe una parrucca.”
“Di che tipo?”
”Una stile ‘Angelo Branduardi’, ha presente?”
”Una stile ‘Angelo Branduardi’, ha presente?”
Il negoziante mi porta
una parrucca cespugliosa, color turchino.
“Questa le va bene?”
“Perfetta.”
Sul bancone del negozio
è appoggiata una copia del Corriere della Sera.
Titolone a 9 colonne:
“La desertificazione mette in ginocchio l’Australia”.
Nell’occhiello si parla
della strage di canguri disidratati per l’assenza d’acqua.
Pago e saluto il
negoziante.
I canguri australiani a
secco? E chi se ne frega!
Io il mio problema
“desertificativo” l’ho risolto.
Col cespuglio turchino
sto da Dio.
Esco felice e giulivo,
mi muovo saltellando sul marciapiede, ogni tanto una toccatina alla chioma
nuova di pacca, mentre canto a squarciagola:
“Alla fiera dell’Est,
per due soldi, un parrucchino mio padre comprò.”
13 commenti:
Ma insomma, signor PNV, alle donne cadono le tette e agli uomini cadono i capelli. Dov'è il problema?
Spassoso racconto, comunque. Trovo il suo stile assolutamente unico.
P.S. Mio zio lo chiamavano Kojak, era completamente pelato. Tuttavia il suo senso dell'umorismo lo rendeva estremamente sexy, motivo per cui mia zia, estremamente gnocca, l'ha sposato: hanno formato una splendida coppia fino a due anni fa. Non disperi!
Ok, non vorrei ridere delle sfighe di un altro, ma questo post è esilarante :D
poi mi hai fatto pensare a mio cugino e alla promessa che gli ho fatto: se divento ricca gli pago l'intervento per i capelli.
No, non sei l'unico signor PNV :)
Il mio ex fidanzato sosteneva con forza che "è perché sulla roccia non cresce l'erba"
...effettivamente era capatosta!!!
:) spledido, nonostante i capelli turchini, occhio a non dire bugie.
bruce willis è spelato e non si lamenta nessuno. gli fanno pure gli occhiolini.
Signor PNV, perché non si fa tatuare i capelli sulla pelata? Pensi, potrebbe decidere anche il colore che più le aggrada! Oppure potrebbe fare lo splendido e osare un tatuaggio particolare. Il mondo, per dire! Quanta genere conosce che abbia il mondo sulla testa? Pensi a quante donne la fermerebbero per conoscere meglio il suo mondo!
@Silver Silvan
Dove sta il problema del cadimento di tette e di capelli?
Nella forza di gravità.
Il caso dello zio mi rincuora (grazie).
@Cristina
E' vero, è un problema comune ai maschietti (ad esser sincero, col tempo il problema si è di molto ridimensionato).
@CirINCIAMPAI
Gli dica di non giustificare il capatostismo con la pelata ;-)
@Roberta
Grazie (non ho capito il riferimento alle bugie? C'entra forse pinocchio?)
@ciku
E vabbè, Bruce Willis è Bruce Willis.
@Silver Silvan
No, no, aghi e siringhe non le amo.
certo che intendevo riferirmi a Pinocchio, ho fatto un poco di mix tra favola e realta'...
Ma quale Pinocchio, signor PNV! Si riferiva ad una Fata turca piccolina di statura! Perfetta, per lei. Ha la testa di legno almeno? E le bugie? Le dice, le bugie?
Io gli uomini, se proprio, li preferisco pelati: Poi dipende dal tipo di cranio che uno ha. Ovvio.
Ciao!
@Roberta
Ok.
@Silver Silvan
Dico solo bugie (compresa questa).
@Vale
Indubbiamente, non è la quantità di capelli che conta.
Ciao.
divertente.....sul panka bestia poi ho proprio sghignazzato.... comunque è un dato di fatto che ognuno i problemi se li crea da sè..... per quel che mi riguarda non capisco qual'è il problema ad essere pelato, io stessa ho desiderato spesso esserlo ....sai che risparmio parucchiere, ore di phon, pieghe e presto arriveranno pure le tinte... la natura ti ha ha fatto un favore... ;)
@manupia
La natura avrebbe potuto almeno chiedermi se desideravo il suo favore ;-)
Seguendo il tuo commento potrei maliziosamente rispondere: "Perchè presto arriveranno le tinte? Se natura vuole il grigio, grigio sis" :-)
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