venerdì 17 ottobre 2014

L' Appuntamento



Non era così difficile, serviva un piccolo sforzo, uno scatto di orgoglio, il necessario per scrivere un racconto degno di partecipare a un concorso letterario.
Nulla di trascendentale, sia chiaro, poche righe su un tema che lo affascinava e al contempo lo terrorizzava: la morte.
La competizione come stimolo a portare a termine (sarebbe stata la prima volta) uno storia tutta sua.
Una piccola e insignificante opera, senza dubbio, ma che gli avrebbe consentito di dire con un pizzico d’orgoglio:

“L’ho iniziata, elaborata, finita”.

Si sedette di fronte al personal, lanciò il programma di word processing e iniziò a digitare:


L'Appuntamento

22 Agosto 1964.
Samuel Fuller, classe 1881, per gli amici Old Sam, aveva da poco raggiunto la vetta della montagna.
Se l'era presa con comodo.
Venti metri di dislivello in una giornata.
D'altronde non c'era fretta, l'appuntamento sarebbe stato  per quella notte.
Era solo.
Questa cosa più di tutte lo stupiva.
Non tanto l'essere arrivato, ma l'aver conquistato, unico fra tutti, la cima.


Rapida partenza, chiare le idee.
All’improvviso un rumore nell’anticamera lo bloccò.
Proprio ora, maledizione!
No, nessun campanello.
Si alzò.
Pochi passi per affacciarsi alla porta della camera.
Una sbirciatina all’ingresso: nulla.
Meglio non perdere altro tempo.
Di nuovo alla “postazione di combattimento”.


Il ricordo dei compagni di viaggio che con lui erano partiti era ancora nitido: alcuni erano morti, altri avevano gettato la spugna, altri ancora avevano proseguito per vie diverse, per montagne che appartenevano solo a loro.


Nuova interruzione.
Risentì il rumore, “quel rumore”.
Si avvicinava, sfiorandolo.
Sensazione di fastidio, mista a paura, paura per qualcosa a lui familiare.
Doveva accelerare.
Assolutamente.


Sam lo comprendeva ora: a ognuno la sua scalata.
Non rimaneva molto da fare.
Entrò nel sacco a pelo e, sdraiato sull'erba bagnata dall'umidità notturna, concentrò lo sguardo sulle costellazioni che riempivano il cielo.
Era la notte migliore che potesse desiderare per l'incontro.
Fissò l'attenzione sul carro dell'Orsa  Minore, in particolare sulla Stella Polare.
Stupore!
Brillava sempre più debolmente.


Ora era dentro di lui, un ronzio forte, terribile, che lo colpiva ogni qualvolta si sforzasse di buttar giù qualche riga.
Decise di sopportare il fastidio, pur di proseguire.
L’Appuntamento era lì: 4 righe, 35 parole, 219 caratteri lo separavano dalla conclusione.
Un ultimo esasperante sforzo.


La luce si affievolì fin quasi a scomparire per poi splendere di un bianco intenso, abbagliante.
Nello stesso istante la Signora, che considerava Sam in ritardo di 83 anni rispetto all'ora fissata, dolcemente lo avvolse.


Finito!
Ultimato!!
Completato!!!

Lui, a differenza del povero Samuel Fuller, non aveva atteso, rassegnato, la sconfitta.
Per la prima volta aveva avuto la meglio sulla sua nemica: l’incapacità cronica di concludere i racconti che iniziava.
E questo, nonostante lei lo avesse avvicinato, sfiorato, con l’intenzione, per fortu

11 commenti:

Silver Silvan ha detto...

Geniale! Semplicemente geniale! La conclusione è favolosa! Bravo, signor PNV, molto meglio dei racconti all'Alvaro Vitali. La sua strada è questa.

Silver Silvan ha detto...

È rimasto chiuso nello sgabuzzino delle scope, signor PNV? O giace tramortito sotto gli scatoloni in cui ripone il cambio di stagione che le sono volati giù dall'armadio?

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Grazie!
Ora che la strada è definita non rimane che incamminarmi (forse ;-)).

Silver Silvan ha detto...

Significa che vuole darsi all'alpinismo estremo? La strada è in salita, lo sa?

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Non ho capito il collegamento con l'alpinismo.

Silver Silvan ha detto...

Nemmeno io!

Silver Silvan ha detto...

Comunque, la ringrazio della risata che mi ha fatto fare, involontariamente.

Silver Silvan ha detto...

Ah, ora rammento. Pensavo che il protagonista del racconto fosse lei. In un'altra epoca.

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
No, è un personaggio del racconto nel racconto.

Anonimo ha detto...

Un racconto breve, una grande tensione, grande abilità.
C’è Old Sam che raggiunge la vetta prima che la Stella Polare si spenga per lui.
Poi c’è lo Scrittore che riesce a completare la narrazione della vicenda di Old Sam.
Il Narratore è il solo che non ce la fa e si ferma quando sta quasi per completare il racconto, a metà di una parola.
E infine il nostro PNV che, facendoci stupire con un finale a sorpresa, raggiunge pienamente il suo obiettivo.
Mi piace.
Nita M.

PuroNanoVergine ha detto...

@Nita M.
Grazie, hai riassunto alla perfezione il senso del racconto e i livelli che lo contraddistinguono.

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