Sono
stati i 40 anni di Goldrake (trasmesso per la prima volta su Rai2
nell'aprile 1978) a riportarmi immediatamente all'infanzia, ai
ricordi televisivi del PNV bambino.
Prima
di Atlas Ufo Robot (la fatina bionda delle teleannunciatrici, Maria
Giovanna Elmi, lo presentava in questo modo) i cartoni animati che
Mamma Rai proponeva erano di tutt'altra natura: fra tutti Supergulp
(contenitore dove passavano Nick Carter, Alan Ford, l'Uomo Ragno, i
Fantastici 4... di manga e anime giapponesi nemmeno l'ombra).
Goldrake
era a tutti gli effetti qualcosa di insolito, la comparsa di un mondo
popolato da robot, da alieni invasori, coinvolgente per la dinamicità
delle immagini animate, le musiche ritmate a sostenere gli sforzi
sovrumani di Actarus contro i temibili Vegani (che, se Actarus fosse
stato un cowboy U.S.A., avrebbe annientato non a colpi di alabarda
spaziale o raggi protonici, ma lanciandogli contro dei Big Mac
ripieni di carne di manzo e ketchup).
Goldrake
fu l'apripista, seguito subito dopo da Jeeg Robot d'Acciaio, da
Mazinga Z (filone robotico spaziale) e in parallelo da cartoni più
tradizionali, pensati, credo, per un pubblico di bambine, tipo Heidi
o Remi.
Se
Goldrake mi vedeva ancora nei panni di un tenero pargoletto di un
metro e diciotto (altezza mantenutasi costante nei successivi quattro
decenni) le serie che lo seguirono incrociarono un PNV in fase di
maturazione, un nanetto che evolveva, alle prese con un mutamento nel
proprio corpo (altezza a parte) che lo portava a guardare le
animazioni nipponiche sotto un altro punto di vista.
Per
essere più chiari: la fascinazione per l'alabarda spaziale e le lame
rotanti di Goldrake, per i componenti che componevano (essendo
componenti) Jeeg Robot, per il raggio termico di Mazinga, lasciò
posto alla fascinazione al quadrato per le tette missili di Venus.
Partivano
le sue poppe e io percepivo un automatico "friccicore"
nelle zona pelvica, in pieno subbuglio ormonale.
Venus
fu il primo contatto del terzo tipo con l'universo femminile (per
quanto meccanico e dotato di bulloni e giunture d'acciaio), un
incontro preliminare che fu sostituito dalla Margot (Fujiko Mine il
nome originale) di Lupin III.
Se
la collega di Mazinga era caratterizzata da una femminilità un filo
rigida (la ferraglia non è flessibile di suo) al servizio della
lotta contro i nemici extraterrestri, la compagna di Lupin mostrava
in modo chiaro che ben più dei missili tettonici erano la
sensualità, la malizia, la flessuosità nelle curve, le vere armi
che una ragazza poteva utilizzare quando se ne fosse presentata
l'occasione (in particolare per abbindolare i maschi arrapati, Lupin
in testa, che le gravitavano intorno).
Certo,
una visione della donna da un punto di vista maschile, opinabile, ma
che fece presa su un ragazzino che trasudava ormoni da tutti i pori,
trasudamento che esigeva un quotidiano ricorso alla doccia, acqua e
bagnoschiuma, per mitigarne l'effluvio.
A
proposito di igiene del corpo, il PNV telespettatore, nel giro di
pochi anni, fine '70, primi '80, concluse l'apprendistato di
osservatore con pulsioni onanistiche via via crescenti, sostituendo,
come detto, i Goldrake, i Jeeg e i Mazinga della prima ora (Pulsione
Onanistica di Livello 0, in un range da 0 a 5) con Venus (P.O.d.L.
2), proseguendo con Margot (P.O.d.L. 3,5), per terminare con le
esibizioni, a colpi di spugna e strofinamenti vari, sotto il getto
d'acqua calda di una doccia istigatrice di pensieri birbantelli, di
Edwige Fenech (P.O.d.L. 5++).
Il
passaggio da eroine di cartone a un'attrice in carne e ossa
rappresentò un salto di qualità, un cambio di paradigma per il PNV
testosteronico.
Se
da piccolo erano, nell'ordine, l'astronomo, lo scrittore, il
ciclista, le professioni che avrei voluto fare una volta cresciuto,
fu solo nel pieno dell'adolescenza (le mani di Edwige che
accarezzavano i seni burrosi, sui quali scie di Bagno Schiuma Vidal
tracciavano ipnotiche traiettorie) che optai senza esitazione alcuna,
consapevole della bontà della scelta, per la carriera (posso dire a
posteriori, soddisfacente) di onanista professionista.
5 commenti:
In quegli anni ho avuto la brillante idea di andare al mare a prendermi una bella broncopolmonite.
Un mese a casa, 90% del tempo a letto.
Mia zia regolava gli orari per misurare la febbre su quelli della puntata di Goldrake.
Oh, con Goldrake mi saliva di brutto!!!
(Poi dice "generazione di fenomeni"...)
@CirINCIAMPAI
Beh, avevi una zia moderna :-)
La domanda è quale è stata la seconda, Venus la prima, Fujiko la seconda?
Parte il Pool XD
Tranne qualche puntata di lupin ammetto di aver visto poco tutti gli altri citati. Sarà che io pulsioni per l' anatomia femminile non le avevo ;)
@MaryA
Sì, Venus la prima e poi Fujiko (mi sa che non ho capito la domanda (???))
@Nia
Posso capirlo.
Le passioni per l'anatomia femminile hanno fatto capolino coi cartoni, per poi "esplodere" con la divina Edwige.
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