Finisco
di lavare i piatti, apro l'anta sotto il lavandino per buttare un
panno di carta nel secchio della spazzatura quando noto (sorpresa!)
che il coperchio del secchio è bagnato.
Com'è
possibile?
Un'occhiata
preoccupata al sifone da dove, ipotesi confermata, fuoriescono delle
gocce, in corrispondenza di una delle ghiere (sifone e secchio
spazzatura sono uno a fianco dell'altro).
Precisazione:
sul termine ghiera, come sul resto dei componenti idraulici, è molto
probabile che scriva delle boiate pazzesche. Il problema infatti non
sta tanto nella perdita di poche gocce d'acqua, ma nel fatto che il
sottoscritto, in materia di lavori manuali di manutenzione della
casa, è totalmente inadatto al ruolo, al punto da non conoscere
neppure la terminologia degli oggetti sui quali dovrebbe metter mano.
I
classici "lavori da uomo" mi sono preclusi. Le poche volte
che ho provato a lanciarmi in qualche pratica riparatoria ho fallito
a 360 gradi.
Per
estensione, il non saper svolgere "lavori da uomo" mi
esclude tout court dall'essere un Uomo. Se non sono in grado di
riparare un sifone non posso, conseguenza inevitabile, ambire al
ruolo di compagno, fidanzato, marito, amante di una donna. No repair?
No trombing!
(detto
in questi termini sembra un ragionamento idiota e in effetti è un
ragionamento idiota, di un idiota incapace a riparar sifoni così
come a praticare del petting spinto o del limonamento duro).
Chiaro
quindi che fermare la caduta delle gocce assuma una valenza ben
maggiore della semplice riparazione in sé.
Inizio
a svitare il sifone in corrispondenza dei vari raccordi (avrei potuto
scrivere "proboscidi" al posto di "raccordi",
tanto, usare un termine a cazzo piuttosto che un altro...) per
esaminarlo.
Nessuna
traccia di ostruzioni (nell'ipotesi che la fuoriuscita dell'acqua
fosse imputabile a un accumularsi della stessa per impossibilità di
defluire nello scarico). Pulisco per scrupolo il tubo all'interno
(che ora splende di lucida brillantezza come in uno spot per prodotti
sturalavandini) e rimonto il sifone.
Apro
l'acqua per due minuti.
Chiudo
l'acqua.
Le
gocce bagnano di nuovo il sottolavabo.
L'insuccesso
era prevedibile come la conferma che la condizione di verginità del
sottoscritto fosse destinata a durare in eterno (No repair?...).
Risvito
le proboscidi (avrei potuto scrivere "raccordi" al posto di
"proboscidi", ma se devo usare termini a cazzo tanto vale
che siano totalmente a cazzo, e non un moderatamente a cazzo, un "a
cazzo" light).
Altra
ipotesi: se non è colpa di qualche ostruzione tubatoria, il
problema potrebbe risiedere in una guarnizione non in grado di fare
il proprio dovere.
L'ipotesi
si rivela meno peregrina del previsto.
Una
guarnizione risulta in effetti consumata in alcuni punti.
Lo
spessore del cerchietto di gomma non è omogeneo.
Urge
acquisto nuova guarnizione.
Vado
al Brico Center vicino casa mia.
Entrare
in un Brico assume una valenza ben maggiore del semplice ingresso in
un centro commerciale per acquistare prodotti del "fai da te"
casalingo.
Entrare
in un Brico è il primo passo per essere ammesso nella categoria Veri
Uomini Riparatori (riparatori e Trombatori ça
va sans dire: è forse una
coincidenza che
in
dialetto milanese l'idraulico si chiami
Trumbè?).
Raggiungo
il reparto bagno dove trovo la guarnizione che fa al caso mio.
Incredibile:
è
rotonda (!)
come quella smangiata che devo sostituire (la
fortuna
del
principiante vuole
che abbia pure il medesimo diametro).
Torno
a casa, rismonto (con disinvoltura) il sifone, cambio la guarnizione,
rimonto il tutto, riapro l'acqua del lavandino per due minuti, la
chiudo, controllo il sottolavabo che risulta magicamente... bagnato.
Quando
il gioco si fa duro...
A
corto di ulteriori ipotesi, e di plausibili cause della perdita
gocce, torno al Brico Center per acquistare un tubetto di silicone
bianco.
Il
secondo ingresso nel centro commerciale mi vede molto più mesto
nell'animo, il morale sotto i tacchi (12 cm, per slanciarmi dal metro
e 18 di nanitudine al metro e 30 di bassezza), rispetto la prima
volta.
Provare
a zittire una tubazione, che perde, con delle spatolate di silicone
non è opera di un Vero Uomo Riparatore, ma la violazione del Primo
Comandamento del Buon Idraulico ("ricordati di NON usare MAI il
silicone per riparare sifoni").
Compro
il tubetto, torno a casa, ricopro la ghiera perdente con la cremina
biancoliquida che fuoriesce dal tubetto e attendo fino a sera, per
circa sei ore, nell'attesa che la cremina si solidifichi.
Trascorso
il periodo necessario alla solidificazione riapro per due minuti il
lavandino, lo richiudo, controllo il sottolavandino che risulta
sempre bagnato, ma (sorpresa!), non in corrispondenza della giuntura
siliconata, bensì nel punto dove il tubo del Troppo Pieno si unisce
al lavabo.
Com'è
possibile?
Forse
nello smontare e rimontare il tubo avrò spostato di posizione il
Troppo Pieno causando la perdita prima non presente? O ricadiamo
nell'ipotesi guarnizione rovinata da cambiare?
Smonto
l'intera tubatura, estraggo la guarnizione del Troppo Pieno che in
effetti risulta non omogenea come spessore.
Terza
visita bricologica, terza missione nel reparto bagno dove compro una
guarnizione rotonda nuova di zecca che dovrebbe sostituire quella
consumata che ho lasciato a casa.
Il
cambio risulta però impossibile.
Nell'acquisto
avevo scordato un dettaglio: la rotondità della guarnizione
immacolata non coincideva con la rettangolarità della guarnizione
smangiata (la rettangolatura del cerchio è fuori dalla mia portata).
Privo
di guarnizione, non ho possibilità di fermare la perdita d'acqua.
Mi
tocca violare anche il Secondo Comandamento del Buon Idraulico
("ricordati di NON usare MAI il silicone per riparare il Troppo
Pieno").
Apro
il tubetto di silicone e cospargo la sagoma rettangolare della
tubatura con una dose industriale di cremina semiliquida.
Attendo
una notte intera che la solidificazione faccia effetto.
Il
mattino successivo, mezzo assonnato, apro per ben cinque minuti il
lavandino della cucina, faccio scorrere il getto d'acqua alla massima
potenza, chiudo il lavandino, apro l'antina del mobile, osservo il
sottolavabo che è... completamente asciutto.
Giubilo,
gaudio, soddisfazione estrema!
Problema
risolto senza l'aiuto di un Vero Uomo Riparatore e Trombatore ovvero
di un Buon Idraulico uso a non violare i comandamenti a lui
prescritti.
In
ogni caso, no, la riparazione non mi eleva a livello di Vero Uomo...
la scorciatoia siliconica mi permette di lavare in santa pace i
piatti senza temere di allagare il mobile della cucina, ma non mi
apre le porte a felici accoppiamenti con estasiate fanciulle che non
vedono l'ora di cadere nelle braccia (muscolose) di un Nano Trumbè.
La
gioia risiede nella riparazione in sé. Punto!
A
molti potrebbe sembrare una vittoria a metà, ma per me non lo è,
non al punto d'impedirmi di provare giubilo, gaudio, soddisfazione
estrema!
Una
soddisfazione che mi porta, per un attimo, ad alzare il viso
estasiato verso il cielo, in direzione del soffitto del mio bilocale
dove (sorpresa!) mi appare un'inaspettata e preoccupante macchia di
umidità...
16 commenti:
In effetti, le confermo che l’uomo che ripara è molto più affascinante dell’uomo che alza il telefono e fa riparare qualcun altro. Forse ha a che fare con il ricordo del papà che riparava tutto, ma erano altri tempi. Oggi si fanno tutti la manicure, ci manca che mettano lo smalto alle unghie, figuriamoci se si graffiano le curatissime manine per riparare qualcosa. Morale, inevitabile: le donne stanno imparando ad usare pennelli, vernici, cacciaviti, ecc. Anche io mi sono avventurata nello smontaggio del sifone per lo stesso motivo; purtroppo, incautamente, non ho guardato con attenzione come erano assemblati i vari pezzi e, dopo averli ripuliti per bene, non mi ricordavo più come erano montati. Quindi, anziché poche gocce.mi sono ritrovata un lago sotto al lavello. Il marito ha provato a rimontare il tutto, ma siccome è più negato di me, ha fatto peggio. Insomma, ho dovuto chiamare l’idraulico che, presentatosi vestito come un modello di una rivista, in trenta secondi, a mani nude, ha rimontato tutto quanto correttamente e, manco a dirlo, non si è più vista cadere una goccia. Come si fa a non subire il fascino di uno così? Non ha manco voluto essere pagato!
P.S. Ne tragga le debite conseguenze.
Bhe sarei soddisfatta pure io se riuscissi a riparare un tubo da sola. Qui tra me e lui facciamo pena. Io sarei però più preoccupata per la macchia sul soffitto, te lo dico
@Silver Silvan
Un idraulico che non ha voluto il pagamento?
Con quale giustificazione?
Il suo, di idraulico, da come lo descrive, è però una via di mezzo fra l'uomo metrosexual fighetto che non vuole sporcarsi le manine e l'uomo riparatore che ha da puzzà, smontà e rimontà.
@Nia
Il finale è fortunatamente di fantasia ;)
L’idraulico lo conosceva mio fratello, che fa il rappresentante e all’epoca aveva il mandato di una famosa azienda del settore: quindi conosce tutti gli idraulici, che definisce da sempre pessimi soggetti; mi aveva dato il numero di uno che reputava molto sopra la media e si faceva anche pagare di conseguenza; ma questo l’ho saputo dopo. Ho sempre ammirato chi fa da sé, in casa: non saper fare un tubo è come essere un tavolo a tre gambe. Difettosi! Quanto a me, il mio motto è Cefalù: se ce fa lu, ce fo anch’io! Purtroppo, l’esito dei miei tentativi non è sempre all’altezza dei miei propositi. Ci devo lavorare.
Il problema dei post di PNV. Distinguere realtà e fantasia, serietà e ironia.
@Silver Silvan
Si applichi, si applichi :)
@Nia
Di solito parto da un fatto reale e ci ricamo su.
Ah, questa poi: sa anche ricamare! Lei è un uomo da sposare!
@Silver Silvan
Il Ricamatore (un thriller de paura!)
Il Riccamatore! Non solo ripara e ricama, è pure ricco! Attenzione, lei è una potenziale preda di femmine senza scrupoli!
Mi hai fatto morire dal ridere!
E per la cronaca, i lavori di idraulica sono tutt'altro che semplici.
Quindi, il giubilo e piu' che mai giustificato e sacrosanto!
:-D
@Silkstocking
Benvenuta.
I lavori sono difficili, perlomeno quando (come me) si è impediti.
Invidio quelli che sono portati nel farlo.
Credo tu PNV abbia fatto nientemeno e nientepiù che quello che avrebbe fatto l'82% della popolazione nanica maschile italiana (a proposito; ciao, collega nanis :)
@H P L
Consola sapere di far parte di una maggioranza :)
Benvenuto/a (HPL cosa significa?)
Ciao, grazie per il benvenuto ^-^
(Sono nano puro e vergine anch'io, poche ragazze da queste parti...;)
HPL sono le iniziali di Howard Phillips Lovecraft, lo scrittore più importante per la mia letteratura personale ^^ (magari non lo hai presente come scrittore, ma è il papà di Cthulhu, Necronomicon etc., che avrai sicuramente sentito in giro...)
Buonaserata a tutte!
@H P L
Mi spiace, ho solo sentito nominare Lovercraft, ma non lo conosco proprio.
@ PNV
Ahahah, fa nulla. Io te lo consiglio, se hai tempo e voglia ;)
Make lovecraft, not warcraft!! (Cit. per pochi...)
Buonaserata a tutte!
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