È
successo anche stamattina.
Alle
5 e 55 non sento il solito borbottio dei termosifoni che iniziano a
scaldarsi, stimolati dall’accensione della caldaia condominiale.
Rimango
a letto ancora qualche minuto, in fondo è domenica, un pizzico di
pigrizia in più, poi, alzandomi, tocco il calorifero a fianco del
letto e ho la conferma: freddo, freddo totale, freddo assoluto.
In
questo inverno siamo al sesto / settimo malfunzionamento.
La
differenza, rispetto alle volte precedenti, è la mancanza del
paracadute dell’ufficio, il poter lasciare la casa ghiacciata per
alcune ore sapendo che la sera, al mio ritorno, l’appartamento sarà
di nuovo caldo (nel frattempo il custode avrà chiamato il tecnico
per la riparazione, momentanea, e i caloriferi si saranno ripresi).
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2012
o 2013: non ricordo l’anno con esattezza.
Assemblea
condominiale.
L’Amministratore
mette ai voti le due opzioni sulla caldaia a gasolio:
A)
Adeguamento della vecchia caldaia in modo che muti in pseudocaldaia a
metano. Costo 20.000 euro. Bolletta annuale che rimane salata.
B)
Sostituzione completa con nuova caldaia a metano. Costo 50.000 euro,
compensato dal vantaggio di una bolletta annuale inferiore di almeno
7/8.000 euro rispetto all’ipotesi A.
Per
mia natura propendo per la seconda scelta, come nano di sinistra sono
da sempre abituato a ragionare sul medio/lungo periodo (forse un modo
per ignorare un presente sconfortante) tenuto conto che in meno di
dieci anni avremmo ammortizzato l’esborso più oneroso.
Sono
in prima fila nella saletta parrocchiale che ospita l’assemblea di
condominio: mi volto quindi a osservare il voto, per alzata di mano,
degli altri condomini.
L’ipotesi
A vince a mani basse… volevo dire a mani alzate.
Non
che avessi molti dubbi.
L’80%
dei presenti ha un’età media sui 75 / 80 anni. Di questi, sentendo
i commenti e i borbottii alla pronuncia dell’amministratore dei
50.000 euro, il 90% ha rifiutato immediatamente l’alternativa più
costosa, incapaci di considerare i vantaggi che sarebbero venuti in
seguito. Solo la Castaldi (II Piano Scala B, ex ragioniera in
pensione, mente brillante nonostante gli 87 anni suonati, occhio
sinistro sifolo con strabismo accentuato) ha fatto i conti per bene,
ma la Castaldi è notoriamente affetta, oltre che dallo strabismo, da
una forma acuta di tirchieria e poi, dati alla mano, avrà pensato
che a 87 anni la speranza di ammortizzare la spesa in 7 / 8 anni, è
una speranza poco allettante.
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2019,
febbraio: il combinato disposto inverno / caldaia a intermittenza
ferma / caloriferi spenti, ha accelerato la scomparsa nell’ordine
di:
Enrico
Borghi, III Pieno Scala A, 87 anni, influenza
Paola
Pedrotti, I Piano Scala B, 89 anni, influenza
Giovanni
Piscopo, II Piano Scala B, 84 anni, broncopolmonite
Piera
Bollani, IV Piano Scala C, 91 anni, attacco d’asma
Mimma
Loiacono, I Piano Scala D, 93 anni, sintomi d’assideramento
(finestre aperte nella notte della vigilia di Natale)
Aldo
Brambilla, III Piano Scala D, 88 anni, congestione (la cassoeula è
dura da digerire al freddo).
Uno
a uno sono caduti, come birilli ghiacciati (li immagino impiantati
nel piccolo giardino condominiale a futura memoria di votazioni
improvvide, voti dati alla cazzo, a negare l’acquisto di una
caldaia nuova di zecca).
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* *
In
settimana avremmo l’assemblea condominiale.
Proporrò
al nuovo amministratore (il precedente è andato in pensione) di
dedicare, prima dell’inizio lavori, un minuto di silenzio ai caduti
di questa stagione fredda, affrontata con un riscaldamento, ahime,
balbettante.
Mi
offrirò, avendo tenuto il conto con precisione nanesca, di ricordare
i condòmini che ci hanno lasciati.
Leggerò
con un leggero tremolio nella voce, due lacrimucce a scendere dai
miei occhietti inumiditi, i nomi dei trapassati: Borghi, Pedrotti,
Piscopo, Bollani, Loiacono, Brambilla.
Lo
sguardo degli altri partecipanti a osservare il nano recitante che
confermerà, se mai ve ne fosse stato bisogno, di essere una creatura
ammirevole nella sua non comune sensibilità.
Solo
la Castaldi punterà il suo occhio destro verso di me (il sinistro
perso a osservare la porta del bagno della saletta parrocchiale, alla
sinistra, di circa 90 gradi, rispetto alla Castaldi medesima, dotata
di sguardo lucertolare) e penserà quello che tutti dovrebbero in
realtà pensare:
“Sei
proprio un nano bastardo!”.
8 commenti:
L'importante è portare a casa, anzi, in caldaia il risultato... asciugate le lacrime di commozione ricorda ad amministratore e condomini che ci sono le detrazioni
@Nia
Le detrazioni hanno lo stesso difetto del risparmio in bolletta: ora che recuperi tutto passano anni (e in questo caso il fattore tempo/età gioca a sfavore).
Tieni duro PNV porta uno sgabello e alza la mano più in alto di tutti!!
@Sara
Quella dello sgabello è una buona idea: grazie.
Stasera mi presento con sgabello al seguito.
Sto ridendo con le lacrime. Giuro.
E lo so che non è carino verso i caduti, ma il tuo post sembra un bollettino di guerra.
Glielo farete un monumento in giardino, almeno?
E dai che con mille euro lo realizzate. Ahahahah :P
@Claudia Turchiarulo
Grazie per le risate :-)
Il monumento in giardino al momento non è possibile: abbiamo 30 mila euro di passivo di bilancio condominiale ;-)
sei sicuro di non abitare nel mio condominio?
@Francesco
Ho il vicino di casa col tuo nome (e non sto scherzando) :-)
Mi sa che tutti i condomini si somiglino.
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