domenica 19 giugno 2022

I Ciottoli del Mulino Bianco

No, il lavaggio dei capelli assenti, il lento massaggio rilassante, la sensazione di serenità poco prima di uscire in una fredda sera invernale, non rappresentano l’anticamera di chissà quale esperienza romantica, a meno di non considerare tale una capatina all’Esselunga sotto casa poco prima dell’ora di cena.

Ho la lista della spesa nella mano sinistra, nella destra le due sporte Esselunga plastificate gialle, il portafogli e la carta Fidaty nel marsupio, per compiere il consueto rituale consumistico settimanale, durata approssimativa sui 20 minuti.

I prodotti d’acquistare sono più o meno gli stessi ogni volta, a eccezione di una confezione di biscotti mai provata prima, una confezione suggeritami da uno spot visto su Rai1, per le precisione trasmesso nella terza serata del Festival di Sanremo, fra l’esibizione di un fossilizzato Massimo Ranieri e la provocazione scontata di un Achille Lauro: i Ciottoli del Mulino Bianco.

New entry della marca, i Ciottoli promettono colazioni innovative, all’insegna di biscotti all’apparenza consistenti e massicci, ma pronti ad ammorbidirsi fin quasi a sciogliersi non appena intinti (mia mamma avrebbe detto “pucciati”) nella tazzina di caffelatte. La duttilità dei Ciottoli è data dal loro ingrediente principale, novità assoluta nel genere: la farina d’alghe di Fukushima.

Fukushimaaaa!?

Sì, Fukushima!

Suvvia, toglietevi quell’espressione incredula, inquieta dai vostri volti.

La farina d’alghe di Fukushima è nota per le sue proprietà energetiche, in grado d’infondere, in chi ne fa uso abituale, una carica vitale paragonabile, per soli 100 grammi di prodotto, a quella di 18 tazzine di caffè espresso.

I detrattori insinuano che l’energia delle alghe sia frutto della radioattività elevata che conservano nelle loro cellule, ma, lo dice la parola stessa, trattasi di detrattori, di sicuro pagati dai concorrenti del Mulino Bianco, gentaglia al soldo del signor Galbusera o della signora Doria o dei coniugi Pavesi.

Al diavolo le insinuazioni.

Lascio per ultimi, nella ricerca dei prodotti che ho riportato sulla lista della spesa, i Ciottoli. Mi infilo trepidante nel corridoio delle specialità dolciarie osservando con attenzione i biscotti esposti e… et… et voilà… una confezione dallo sfondo giallino con in primo piano un Ciottolo verde fosforescente (vi ho detto che le alghe di Fukushima brillano?) mi si presenta davanti agli occhi.

Vorrei afferrarla, ma a fianco degli agognati Ciottoli sosta un vecchietto vestito con un giubbetto borchiato, i capelli verdognoli che sembrano ondeggiare (effetto dell’aria condizionata del supermercato?), l’espressione vagamente spiritata.

Eccoli, finalmente! Ma è mai possibile che dei biscotti del genere li abbiano messi nel reparto biscotti?” è l’osservazione adirata di nonno-punk, una domanda che prima rivolge a sé stesso e poi al sottoscritto, una volta accortosi della mia presenza.

Beh, se sono biscotti direi che questo è il posto giusto” rispondo timidamente.

Se sono biscotti devono stare nel reparto dei prodotti per capelli! Mi sembra ovvio! Perlomeno i Ciottoli!!”

In effetti, i Ciottoli vicino allo shampoo calzano a pennello” lo assecondo prima che si alzi il suo livello d’incazzatura.

Comunque alla fine li ho trovati, alla faccia del direttore di questo subdolo supermercato. Me ne prendo due confezioni così per un bel po’ starò tranquillo, io e il mio ciuffo verde.”

Il vecchietto arraffa i due pacchetti di Ciottoli e si allontana, senza salutarmi.

Attendo che esca dalla visuale e lo imito, acchiappando un pacchetto, per fiondarmi alla cassa e da lì, una volta pagato, correre felice a casa.

La tentazione di aprire subito la confezione, di non attendere la colazione della mattina successiva, è forte.

Provo a resistere, inutilmente, visto che ci si può liberare dalle tentazioni solo cedendovi (come argutamente faceva notare Oscar Wilde, in epoca pre Ciottoli).

Prendo le forbici, un taglio deciso del bordo del pacchetto, l’apertura del quale è seguita dall’emissione di un fascio di luce pulsante verdina, proveniente dall’interno. Distolgo un attimo lo sguardo, esco dalla cucina, mi dirigo in sala ed estraggo da un cassetto gli occhiali da sole che mai avrei pensato di dover risvegliare dal letargo invernale.

Con la vista al riparo mi avvicino di nuovo ai Ciottoli, infilo con cautela una mano dentro l’involucro (servirà forse un guanto? Ma no, corriamo il pericolo) afferro il primo biscotto che incontro e lo estraggo.

La prima sensazione è di un freddo intenso che mi paralizza il palmo della mano, per poi risalire lungo l’avambraccio, il gomito, la spalla, proseguire sul collo, issarsi sulla nuca, fare un rapido giro della pelata, ridiscendere dal collo, passare all’altra spalla, propagarsi sul secondo braccio, fare rapido dietrofront, sostare un attimo sul petto, scendere di corsa lungo il tronco, irrigidirmi la zona pelvica (non fraintendetemi, vi prego), ghiacciarmi le chiappe, imbrinarmi le cosce, giù giù fino agli alluci dei due piedi che provo a battere, ritmicamente, per ritrovare un minimo di calore.

Il gelo dura una trentina di secondi per lasciare poi posto a un’esperienza di frizzatura dell’intero corpo, un zic-zic-zic-zic pungente, lievemente doloroso, che non risparmia un centimetro delle mie esili, e ora spaventate, membra, un zic-zic-zic-zic che fortunatamente svanisce a partire dai piedi e, rapida risalita, subito dopo nel resto del fisico a eccezione della testa, della sua sommità, per la precisione.

Lì, nel mezzo della Piazza Tienanmen dove un tempo si agitavano ilari dei meravigliosi boccoli biondi, il zic-zic-zic-zic prosegue senza sosta per minuti, cresce d’intensità, mi punzecchia con sadica insistenza.

Mi fiondo in bagno, devo verificare allo specchio se vi sono segnali esteriori della sofferenza che mi tortura la testolina.

Accendo la luce della specchiera, occhiata ipocondriaca al volto, alla fronte e poi, alzando lo sguardo, l’apparizione: una peluria, dei peli, dei capelli, stanno crescendo in un battibaleno, escono sicuri e ritti dal cuoio capelluto, decine, centinaia, migliaia di capelli che formano, miracolo senza dubbio dei Ciottoli alle alghe di Fukushima, dei bei boccoloni agitanti e ilari, meravigliosi, nel loro naturale color… verde… verde fosforescente, boccoli verdi che ondeggiano al ritmo di una ola che si muove fluida da sinistra verso destra e poi da destra verso sinistra, una fluttuazione che ricorda le onde del mar del Giappone, un tzzzztzzzztzzzzz elettrico dal suono paragonabile a quello di un contatore Geiger impazzito, un tzzzztzzzztzzzzz che provoca l’esplosione delle due lampadine della specchiera del bagno e che si interrompe qualche secondo dopo.

Rientro in cucina, ripiego il bordo della confezione dei Ciottoli su sé stesso, uso una molletta per tenerlo chiuso e ripongo i biscotti nella credenza.

No, per la colazione non credo siano adatti, meglio le consuete Macine, ma sono fondamentali per la chioma da poco riacquistata e che non ho alcuna intenzione di riperdere.



14 commenti:

Nia ha detto...

Rinuncerei ai capelli piuttosto che averli verdi

Silver Silvan ha detto...

Che fantas … cienza! I capelli verdi, bleah … Pure rosa, viola, blu, ecc.

fracatz ha detto...

oh, finalmente una persona che sa come aprire e richiudere il pacchetto dei biscotti.
Quanto mi ci sono sfechetato per insegnarlo senza successo ai miei conviventi

PuroNanoVergine ha detto...

@Nia
@Silver Silvan
Sono bellissimi i capelli verdi, mi guardo allo specchio e mi sembra di avere un'aiuola sul capo (che sensazione meravigliosa)

@fracatz
Spero ex conviventi.

Anonimo ha detto...

Li facesse venire viola sarei a posto... e invece proprio ieri pensavo che mi tocca di prendere un nuovo appuntamento. Ufffff.

Silver Silvan ha detto...

Le serve un tosaerba?

PuroNanoVergine ha detto...

@Anonimo
Attendi, non è detto che una prossima versione dei Ciottoli non li faccia crescere viola.

@Silver Silvan
Sto valutando l'acquisto.

Alahambra ha detto...

Perdonami, sono io l'anonimo. Per qualche ragione dal telefono si rifiuta di riconoscermi l'account.

PuroNanoVergine ha detto...

@Alahambra
No problem.

Ahahahahnonimo ha detto...

Dal telefono Alahombra …

Filippo ha detto...

Credi funzionino per il pisello?

PuroNanoVergine ha detto...

@Filippo
Mi spiace, ma la risposta è no.

emily ha detto...

mi sono fatta una bella risata, grazie!

PuroNanoVergine ha detto...

@emily
Grazie a te per la lettura.

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