giovedì 31 maggio 2012

Il timido Gianni

Non vi era traccia della tipica combattività  irlandese in Gianni (Gianni Patrizio, molto più Gianni che Patrizio).

Il bambino sembrava voler assecondare nel comportamento l'aspetto esteriore: visino pallido, leggermente lentigginoso, riccioloni candidi candidi, corporatura esile.

Non che babbo e mamma (Dad & Mum) si aspettassero chissà che, ma, suvvia, un accenno di reazione, un filo di cattiveria, di stima in sé stesso, poteva pure mostrarla.

Che fosse paura degli altri bimbi, un eccesso (cronico) di timidezza, estrema insicurezza, sta di fatto che Gianni Patrizio trascorreva le giornate isolato, leggendo, guardando TV con un quantità industriale di popcorn da ingurgitare.

Si era mai visto un bimbo di otto anni che le buscava dal fratellino di tre?
Si.

Patrizio (Patrizio e basta) era diverso da Gianni Patrizio, aveva quel minimo di "carattere" da  renderlo un  fanciullo normale, neanche lui un cuor di leone, ma un pargolo conforme alla media, quanto bastava per avere il sopravvento sul fratello maggiore.

* * *

"Happy Birthday to you!  Happy Birthday to you!  Happy Birthday dear John, Happy Birthday to you!"

"John, for your ninth birthday, we thought to a special present for you" l’amorevole coro di Dad & Mum.

Gli occhioni tristi di Gianni Patrizio si illuminarono: una splendida  racchetta da tennis provvista  di tre, dicasi tre, palline color arancione e un completino very chic di Sergio Tacchini.

"Thanks , thanks a lot." said the crying John.

"Oh, no my dear, please don't cry. Are you happy?"

"Yes, yes, sigh!, Yes, sob!"

* * *

Qualcosa preoccupava i signori... (sorry, I don't remember their surname).

Il piccolo Gianni Patrizio trascorreva ore ed ore giocando con la sua bella racchettina contro il muro del garage.

Non esisteva nient'altro: lettura, scuola, televisione, tutto era passato in secondo piano (i popcorn no, troppo buoni per poterli abbandonare).

Mum, a little worried, raggiunse il figlioletto che  stava  provando il servizio (un servizio molto particolare: The John’s Service).

"John, please stop playing tennis now!!"

John Patrick si voltò, fulminandola con uno sguardo nuovo, pieno d’odio, un’espressione mai vista prima d’allora:

"Mum, fuck off you, Daddy, Patrick, that son of  bitch of my schoolfellows and ... all the world! And now SHUT UP!!"

1968:  non vi era alcun dubbio.
A star was born.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"Love game" my fckn' little friend!

PuroNanoVergine ha detto...

@pastadipestodirospi
Ai tempi ero filo Borg e addirittura filo Lendl, "odiavo" J.P.M., ma devo ammettere che era geniale con e senza la racchetta.

Turz ha detto...

In realtà la risposta che diede alla mamma fu: "You cannot be serious!" :-)

PuroNanoVergine ha detto...

@Turz
E' vero: non me lo ricordavo proprio... http://www.youtube.com/watch?v=ekQ_Ja02gTY

yetbutaname ha detto...

me lo ricordo sempre nervoso
chissà se si è placato
ciao

PuroNanoVergine ha detto...

@yetbutaname
Si vede nei tornei per vecchietti dove ogni tanto si inc...a ancora, ma si vede lontano un miglio che recita.

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