La
pitonatura nel paio di scarpe che calza, pelle di pitone Classic S5,
i pantaloni grigio chiaro attillati, risvolto alto, un abbigliamento
giovanilistico che stona con i 50 e passa anni del soggetto,
corpulento, gli occhiali a montatura nera al centro di una crapa
pelata che al contrario s'intona perfettamente con la calzatura
pitonata (testa di serpente!).
Mi
avvicino al bancario e timido mi presento: Sì, sono io il Signor
PuroNanoVergine, da lui contattato telefonicamente a inizio settimana
per un colloquio in filiale.
Il
tipo mi fa cenno di seguirlo nell'area privata della banca, una zona
di solito off limits per i comuni clienti mortali.
Apprensivo,
attendo che mi spieghi il motivo della convocazione inusuale.
Dunque,
mi ha invitato per rendermi edotto di una serie di agevolazioni
sanitarie che la banca può offrire a mia madre, cointestataria del
conto corrente: se ho un attimo di pazienza mi stampa, su carta
riciclata, l'elenco delle cliniche presso le quali mamma potrebbe
eseguire, con sconti imperdibili, le analisi le più varie.
Faccio
notare, lieve imbarazzo, che la madre cointestaria è morta da alcune
settimane e che avevo avvisato la banca del trapasso.
Stizzito,
verifica al computer (No, non risulta, attenda che aggiorno i dati
relativi alla defunta non pervenuta) e poi, a variazione mortuaria
inserita, mi elargisce un freddissimo Condoglianze (non di sua
spontanea iniziativa: è il software della gestione clienti che,
constatata la morte della madre, gli ha suggerito, prodigi
dell'Intelligenza Artificiale, di condogliare l'orfano).
Nell'istante
di distacco delle mie piccole (ma sode) chiappe dalla sedia,
Mr.Python, lo sguardo sempre fisso sul suo pc, mi blocca con un Visto
che è qui vorrei proporle un investimento che reputo per lei
interessante e vantaggioso.
Vorrei
obiettare che No, grazie, per mia natura l'ultima cosa che ho
intenzione di fare è spostare i soldi dal conto corrente ma il
bancario aggiunge Sul suo conto vi è un saldo di
OttomilioniQuattrocentodiciottomilaSeicentoquarantacinque euro! Mi
scusi, ma lei che lavoro fa?
Sono
un semplice informatico (perplessità nelle sopracciglia del mio
interlocutore) con uno stipendio quasi regolare (dipende dai
pagamenti dell'azienda) solo che il mese scorso ho venduto una
miniera di rame che possedevo in Cile, eredità di un trisavolo
condivisa con alcuni cugini, località Chuquimata, che mi ha fruttato
gli OttomilioniEcceteraEccetera.
Non
penserà di lasciarli lì a far niente? Gli interessi sono al Minimo
Assoluto, i costi di gestione conto lievitano, sarebbe uno spreco
oltre che un Vero Peccato Capitale.
Messa
in questi termini la faccenda si fa seria: una naturale diffidenza
nei confronti della finanza mi viene rinfacciata come un
atteggiamento moralmente condannabile.
Vorrei
sempre alzare le mie piccole (ma sode, lo sottolineo perché ne vado
fiero) chiappe dalla sedia, ma una colla invisibile non mi fa
schiodare dal posto.
E
cosa mi propone? (domanda che esce di sua iniziativa dalle mie
labbra, turgide, che unite alla chiappe sode...).
Attimo
di religioso silenzio e successiva salvifica proposta: Derivati
Sicuri.
Derivati
Sicuri è, tecnicamente, un ossimoro, allo stesso livello, se non
peggio, del Ghiaccio Bollente di Tony Dallara, dell'Innocenza
berlusconiana, del Caffè decaffeinato...
Mosso
da curiosità annoiata (non abbandoniamo gli ossimori) chiedo
spiegazione della derivata sicurezza.
Il
Bancario, annoiato quanto il sottoscritto, un accenno di disgusto nel
dover giustificare l'offerta imperdibile, si lancia in una
descrizione tecnica in base alla quale poter certificare l'assoluta
bontà dell'investimento, una descrizione in stile Come se fosse
antani con Supercazzola della quale percepisco solo alcune
preposizioni (tre di, qualche da, un su e pure
un per), degli articoli determinativi (il e persino un
lo) e un rendimento percentuale stratosferico (il 18%, come
minimo).
Per
quanto le mie conoscenze in termini di investimenti finanziari siano
vicine allo Zero Assoluto (sempre tecnicamente parlando non ci
capisco una beata fava) una promessa di guadagno del 18% è
definibile come truffa quasi certa, roba che farebbe impallidire i
Bond Parmalat o quelli argentini.
Dispiaciuto
e consapevole che le fiamme dell'Inferno si ravviveranno per
arrostire le mie piccole (ma sode, meglio ribadirlo) chiappe,
rispondo con un No, grazie, per il momento preferisco tenere i soldi
al loro posto, ma non è detto che in un futuro pross... il Pitone mi
interrompe con un Allora la saluto, prego esca pure.
Miracolo
della sua voce, le chiappe si disincollano e mi consentono di uscire
dall'ufficio.
I
pochi metri che mi separano dall'area sportello clienti (accessibile
ai comuni mortali) li percorro col timore che il Bancario mi possa
seguire e, mosso da improvvisa ira per il mio peccaminoso rifiuto,
avvolgermi nelle sue spire pitonesche e strangolarmi.
Esco
infine dalla filiale, ritrovato sollievo, il conto corrente
immacolato, gonfio degli
OttomilioniQuattrocentodiciottomilaSeicentoquarantacinque euro che il
mese prossimo diverranno, con ogni probabilità,
DodicimilioniSeicentoventisettemilaNovecentoundici (le miniere di
Chuquimata erano due, la vendita della seconda vicina alla
definizione) e con la speranza che Mr. Python, colpevole di avere sul
groppone un cliente ricco da far paura, ma non adeguatamente spremuto
causa refrattarietà agli investimenti proposti, manifestazione di
bontà disinteressata (o interessata al 18%) della Banca, venga
convocato dal suo Superiore (le scarpe pitonate dell'impiegato a
sorreggere un paio di gambe tremolanti) il quale, incazzato come non
mai vista l'incapacità del Sottoposto, batta ritmicamente i due
piedi sulla moquette dell'ufficio (segno di collera non reprimibile),
due piedi taglia 46, protetti e coccolati da una calzatura in pelle
d'anaconda verde scuro.
6 commenti:
Ahahah molto divertente. Ecco perché amo le banche on line
@Lucia Cirillo
Grazie :-)
Sì, decisamente meglio l'on line rispetto al Bancario Pitonato (che ricorda Antonio Albanese quando interpretava l'industriale del nord Ivo Perego
Nel mio caso riescono a fregarmi pure telefonicamente!
E io che, col conto online, pensavo di farla franca...
@Sara Scavolini
Giro il tuo commento al Bancario Pitonato (ti chiamerà in un battibaleno ;-))
Quando sento "spese gestione conto" penso sempre che ci sia un Paolino Paperino piccolo a piacere che passa le giornate (e le nottate) a stirare banconote.
Se no come ci arrivi a 'sti costi???
Ah, un ricco Natale :-*
@CirINCIAMPAI
Se andassero realmente a Paolino Paperino li pagherei volentieri i costi della gestione conto ;-)
Ricco Natale anche a te.
Posta un commento